Le Religioni in Italia
Massimo Introvigne - PierLuigi Zoccatelli (sotto la direzione di)
IL CULTO ANTOINISTA
(Dopo la chiusura di vari centri, per questa religione che può essere chiamata “post-spiritista” ci si riferirà – in una situazione italiana non poco confusa – alla sede internazionale: Temple antoiniste, 2 Rue Rousseau, 4101 Jemeppe-sur-Meuse, Belgio, Tel.: 0032-4-2337378, E-mail postmaster@antoinisme.be, URL: www.antoinisme.com)
Louis Antoine (1846-1912), operaio belga, lavora – dopo un’esperienza in miniera – alla fabbrica di Seraing (alla periferia di Liegi) della multinazionale metallurgica Cockerill. La sua società lo invia, come operaio specializzato, in Germania e in Polonia, dove accumula una piccola fortuna. A quarant’anni, rientrato in Belgio, si fissa a Jemeppe (appena fuori Liegi), dove potrebbe vivere di rendita: ma è inquieto, e passa da un piccolo lavoro all’altro. Nel 1889 – sviluppando curiosità religiose che aveva manifestato nel corso dei suoi viaggi – incontra lo spiritismo, legge Allan Kardec (1804-1869) e diventa medium. Nel 1890 fonda un gruppo spiritico chiamato Les Vignerons du Seigneur.
Dopo l’esperienza traumatica della morte del figlio ventenne, nel 1893, concentra i suoi interessi sulla guarigione delle malattie attraverso il magnetismo. Così, “magnetizza” pezzi di carta che diventano efficaci se messi su una piaga, e riceve l’assistenza, per via medianica, di vari spiriti di medici. Questa attività di guaritore gli crea qualche problema: nel 1901 è condannato dal Tribunale di Liegi per esercizio abusivo della medicina, episodio che peraltro accresce la sua fama. Il processo – racconterà più tardi – costituisce anche occasione, in seguito ritenuta provvidenziale, per riflettere sul ruolo secondario dei mezzi materiali, come i pezzi di carta “magnetizzati” o l’acqua. Il fluido del magnetizzatore, pensa ora Antoine, può essere trasmesso al paziente senza contatto fisico, e il processo che ne risulta non è di natura medica ma religiosa. Il primo vantaggio consiste nel mettersi al riparo dalle accuse dei tribunali: quando nel 1907 Antoine è processato una seconda volta per esercizio abusivo della medicina, è assolto perché non presenta più il suo metodo come scientifico, ma ne fa una questione di fede.
Nel frattempo, nel 1906, Antoine – chiamato dai fedeli “il Padre” – ha formalmente abbandonato lo spiritismo dando vita a un “nuovo spiritualismo” il cui primo manifesto è il volume Révélations del 1908. Attorno a questi insegnamenti nasce un “Culto Antoinista”, che non nega la verità dello spiritismo, ma lo confina in una sfera “scientifica”, inferiore a una sfera “morale” cui attengono, appunto, gli insegnamenti antoinisti. Accanto al nuovo culto si radunano, in Belgio, almeno centomila persone, e il movimento si espande ad altri paesi. Mentre molti – dopo qualche anno troppi – si mettono in coda per un’udienza con il “Padre”, che li riceve in tunica nera e cilindro, nel 1910 Antoine inaugura l’“operazione generale” in cui il fluido non passa più dal guaritore al singolo paziente, ma – dalla tribuna del Tempio Antoinista costruito a Jemeppe – discende collettivamente sulla folla. L’intensa attività ha comunque minato la salute di Antoine, che muore nel 1912; il movimento, tuttavia, continua sotto la guida della moglie Jeanne Catherine Collon (1850-1940). Molti seguaci hanno anche accolto il suggerimento di “costumarsi” – come si dice nel gergo antoinista – adottando lo stesso abito nero del “Padre”, di cui esiste anche una versione per le donne.
L’antoinismo è un movimento che riporta ai tempi dello spiritismo e del magnetismo classico, e può sembrare la sopravvivenza di un’epoca ormai scomparsa. Tuttavia esistono ancora una quindicina di templi in Belgio, altrettante sale di lettura in Francia e presenze in altri Paesi (particolarmente francofoni), fra cui l’Italia, dove le sale di lettura di Milano e Postua (Vercelli) sono peraltro state chiuse, non è chiaro se in via definitiva. Ogni tempio è gestito da un desservant – oggi più spesso una donna, una desservante – che porta il costume antoinista anche al di fuori del luogo di culto (cosa che è diventata più rara per i semplici fedeli). Accanto ai templi esistono in alcuni paesi “sale di lettura”.
In tutti i templi del mondo tutte le domeniche alle dieci, e ai quattro primi giorni della settimana alle sette di sera, si dà lettura dell’insegnamento del Padre, mentre – sempre nei quattro primi giorni della settimana – alle dieci del mattino si compie la breve “operazione generale”. In questa, il desservant, dalla tribuna del luogo di culto, prega per qualche minuto a occhi chiusi trasmettendo il fluido agli astanti, annunciando quindi una lettura. Chi lo desidera può, al termine, consultare il desservant e ricevere semplici consigli. Esiste un rito funerario antoinista, mentre i battesimi e i matrimoni (importanti in passato) si sono fatti rari. L’antoinismo ha avuto diversi scismi, e c’è inoltre una differenza – senza che si possa parlare di una vera separazione – fra un “rito di Mère” (maggioritario in Francia, e con qualche propaggine in Belgio), che continua alcune innovazioni rituali introdotte dalla moglie del fondatore dopo la morte di quest’ultimo (in particolare l’uso di ritratti di Antoine e di sua moglie), e il più austero rito belga delle origini.
L’antoinismo non è ateo anche se afferma di “non credere in Dio”. In realtà, se Dio non esiste al di fuori di noi, anche noi non esistiamo al di fuori di Dio. Si tratta quindi di idealismo, versione “plebea” dell’idealismo cristiano e religioso diffuso negli Stati Uniti e che ha influenzato la Christian Science, di cui si parla in un’altra sezione di questo progetto. Anche per Antoine – come per la Christian Science – la materia, il male e la malattia non esistono, si tratta solo di “errori” che derivano dalla nostra immaginazione o dalla “credenza” (la religione dogmatica, che è dannosa e divide gli uomini). La “credenza”, a sua volta, è uno dei frutti avvelenati dell’“intelligenza”, la falsa percezione del mondo che fa immaginare la materia e il male come reali. All’“intelligenza” e alla “credenza” occorre opporre la coscienza e la fede. Diversamente dalla Christian Science – che condanna nel modo più fermo i tentativi di influenza dell’uomo sull’uomo – l’antoinismo insiste però sulla nozione di “fluido”. Nell’“operazione” (che ancora oggi, secondo gli antoinisti, è in realtà “fatta dal Padre” e non dal desservant, che è solo un mediatore) il fluido passa da Antoine a chi partecipa alla cerimonia. Tutto questo si inserisce in un quadro di credenze kardeciste sul progresso, la solidarietà, la fraternità, il lavoro morale per progredire eternamente, la continuazione della progressione eterna attraverso reincarnazioni successive. Quando ha abbandonato lo spiritismo, Antoine non ha rinunciato al contesto culturale e lato sensu politico dell’ambiente di Kardec.
B.: Fonti primarie: Louis Antoine, Révélations par le Père Antoine, Culte Antoiniste, Jemeppe 1908; Idem, Dévéloppements de l’enseignement du Père, Culte Antoiniste, Jemeppe 1912; in italiano: Rivelazione dei Dieci Principi di Dio dal Padre, Culto Antoinista, Jemeppe s.d. Fonti secondarie: Régis Dericquebourg, L’Antoinisme, Brepols, Turnhout 1993; Benoît Narinx, L’évolution du culte antoiniste en Belgique, memoria di licenza in sociologia, Università di Liegi 1986-1987.
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