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Le Religioni in Italia

Massimo Introvigne - PierLuigi Zoccatelli (sotto la direzione di)

IL METODO SILVA E LE SUE DERIVAZIONI

potenziale umano

Silva International

Certified Silva Method Instructor (CSMI):
– Vidheya Del Vicario
Tel.: 335-6855484
E-mail: info@ilmetodosilva.com
URL: www.ilmetodosilva.com
– Roberto Favro
Via Montcervet, 3
10025 Pino Torinese (Torino)
Tel.: 011-8112053
Fax: 011-8112079
E-mail: info@ilmetodosilva.to.it
URL: www.ilmetodosilva.to.it
– Marianne Clement
Viale Roma, 8
36100 Vicenza
Tel.: 0444-230903
Fax: 0444-323444
E-mail: info@metodosilva.it
URL: www.metodosilva.it

José R. Silva (1914-1999), insieme con il fratello Juan R. Silva (1916-1999), inizia a interessarsi della mente umana a partire dal 1944, mentre gestisce un negozio per la riparazione degli apparecchi radiofonici. Nel 1966 fonda il Silva Mind Control, oggi organizzato nella forma della società Silva International Inc., attiva in centodiciassette Paesi e in ventinove lingue diverse.

Sulla base anche del suo lavoro nel settore della radiofonia e dell’elettronica, Silva concentra la sua attenzione sulle onde che sono emesse dal cervello umano. Questo, spiega Silva, lavora normalmente al livello delle onde “beta”. Le onde “alfa” corrispondono allo stato del rilassamento e della meditazione; le onde “delta” e “theta” a livelli più profondi normalmente collegati all’inconscio. La tecnica Silva mira a pervenire al controllo di tutti e quattro i livelli, operando in piena consapevolezza anche alle frequenze più basse normalmente riservate all’inconscio.

I corsi iniziano con l’insegnamento di una serie di tecniche di meditazione. Successivamente, i partecipanti sono invitati a sviluppare le loro attività psichiche in settori come la chiaroveggenza e le percezioni extra-sensoriali. Verso il termine del corso, si è invitati a visualizzare una stanza, un “laboratorio” in cui si può “lavorare” per risolvere i propri problemi. In tale “laboratorio” appaiono pure “consiglieri”, che sembrano talora negli scritti di Silva puri prodotti dell’immaginazione, mentre altre volte si presentano come “entità” dotate di un’esistenza autonoma. Al termine dell’itinerario si perviene a una dimensione in cui si è padroni del proprio destino e ci si identifica con l’Assoluto.

“Gli allievi che sono arrivati fino in fondo – scrive Silva – hanno raggiunto quella che può essere chiamata Sopra-Coscienza. Questa consapevolezza è spesso chiamata illuminazione o estasi, ma qui si tratta di uno stato permanente, e perfettamente auto-controllato. In altre parole, chi porta a termine un corso di Controllo Mentale avrà raggiunto quella che è chiamata Consapevolezza del Cristo. E l’esperienza è aperta in modo uguale a tutti – cristiani, ebrei, musulmani, indù, atei –: dopo tutto, veniamo tutti dalla stessa Sorgente Ultima e viviamo tutti all’interno dello stesso sistema di leggi” (José Silva – Philip Miele, The Silva Mind Control Method, Simon & Schuster, New York 1977, p. 78).

Questa citazione mostra gli aspetti lato sensu “religiosi” del sistema di Silva, che si sono tradotti nelle attività ecumeniche di una separata, ma collegata, Società Ecumenica di Psicorientologia, fondata nel 1975 a Laredo (Texas) con lo scopo di studiare e promuovere l’esperienza mistica, i fenomeni paranormali e la guarigione per mezzo della fede. Il Metodo Silva non è, né si considera, una religione, pur condividendo con movimenti del potenziale umano più recenti ‒ molti dei quali ha direttamente o indirettamente influenzato ‒ un interesse per gli aspetti spirituali della persona umana e delle sue potenzialità. Nell’insegnamento, ogni implicazione diretta di tipo religioso è rigorosamente bandita; gli stessi riferimenti al Cristo sono presentati come frutto delle convinzioni personali di José Silva, che nessuno è obbligato a condividere.

In Italia il Metodo Silva è insegnato a Torino dal 1976, quando un religioso piemontese, che negli Stati Uniti – dove si era recato per studi accademici di psicologia – era venuto in contatto con il Metodo ed era diventato istruttore, tiene un corso frequentato da Roberto Favro, nato il 3 luglio 1938. Trasferito in America del Sud e in seguito in Africa, il religioso raccomanda il suo allievo torinese alla sede centrale di Laredo, dove anche Favro si reca diventando a sua volta istruttore del Metodo. Da allora diverse migliaia di persone hanno frequentato i corsi italiani.

Oggi, la direzione e la diffusione dell’organizzazione in Italia sono affidate a Vidheya Giusy Del Vicario, istruttrice e direttrice certificata dei corsi del Metodo Silva. Vidheya si è formata presso la sede di Silva International a Laredo (Texas), direttamente con il fondatore Josè Silva, nel 1995. Vidheya Giusy Del Vicario dirige l’organizzazione e la diffusione del Metodo Silva e Ultra Seminar nelle seguenti regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria, Molise, Sicilia e Sardegna. Roberto Favro continua a insegnare il Metodo Silva in Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Toscana e Canton Ticino. Marianne Clement dirige l’organizzazione in Triveneto, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia orientale e Sardegna meridionale. Oltre ai tre responsabili principali, in alcune sedi ‒ come quelle di Varese, Bologna e Pescara ‒ il Metodo Silva è insegnato da altri istruttori certificati.

B.: Il volume di Silva e Miele citato (dall’edizione inglese) nella scheda è stato tradotto in italiano e pubblicato in proprio (s.d.) da Roberto Favro con il titolo Il Metodo Silva Mind Control – Manuale operativo per lo sviluppo della mente intuitiva. In italiano cfr. pure José Silva – Robert B. Stone, Guarisci te stesso, trad. it., Armenia, Milano 1989; J. Silva – Ed Bernd, Saper vendere, trad. it., Pan, Milano 20012; Tag Powell – Judith Powell, Il Metodo Silva, trad. it., Armenia, Milano 1996. Nel 2008 Roberto Favro ha iniziato a raccogliere le sue esperienze nel libro Evoluzione: un passo avanti. Omaggio a Josè Silva, che è ora scaricabile dal sito web dell’autore. L’unico studio scientifico è quello di Analine M. Powers, Silva Mind Control: An Anthropological Inquiry, Garland, New York-Londra 1992.

Carolina Zalce e “Il Centro”

Associazione “Il Centro”
Via delle Molare, 5
00062 Bracciano (Roma)
Tel.: 06-9986456
E-mail: info@villailcentro.com
URL: www.villailcentro.com

Carolina Zalce nasce a Città del Messico il 25 gennaio 1942. Viene a Roma con il marito Oscar Herrera Brauer (1922-), funzionario della FAO, e inizia a raccogliere seguaci negli anni 1970. Il successo che cresce negli anni 1980 – i corsi arrivano a essere frequentati da oltre mille persone all’anno – permette l’acquisto di un ampio complesso immobiliare, residenziale e agricolo a Bracciano, che diventa la sede dell’Associazione “Il Centro” ‒ popolarmente nota anche come Evo Cris o Evocris ‒, che si costituisce formalmente con atto pubblico del 23 giugno 1989. Lo statuto è modificato il 16 maggio 1992 e l’Associazione è eretta in ente morale con decreto del Ministero dell’Interno del 12 giugno 1992.

L’insegnamento della Zalce muove dall’idea che l’umanità ignora le proprie risorse interiori e le leggi naturali che la governano. Il primo passo consiste pertanto nel prendere coscienza di questo ignorare ‒ “ieri ignoravo di essere ignorante, oggi so di essere ignorante” ‒ avviandosi così verso la verità, che è intesa come quanto si vive a livello di sensazioni e di coscienza, non come sapere intellettuale. L’individuo scopre di dovere essere, secondo l’etimologia stessa della parola che lo definisce, “indivisibile” ‒ mentre oggi è diviso in sé stesso ‒ e da questo punto di partenza, attraverso un cammino che è anzitutto psicologico, muove alla scoperta delle risorse dell’inconscio, prima individuale e poi anche collettivo, nell’accezione junghiana, così da sentirsi parte di una nuova unità.

Tale percorso dovrebbe permettere da una parte una migliore comunicazione e socializzazione, insegnando ad accettare e a sentirsi accettato, dall’altra l’accesso a una dimensione più profonda, da cui pure ci si sentirà accolti e amati, che è la stessa Mente Universale o Vita Universale. Occorrerà però imparare ad “amare” secondo un “amore” che è inteso come vibrazione superiore, non come ricerca di un piacere fisico. A questo scopo alcuni esercizi si concentrano sulla mente e sul corpo, altri – sulla base di una preoccupazione che si estende anche ai temi dell’ecologia e dell’inquinamento – si propongono di sviluppare l’autoconoscenza attraverso un più stretto rapporto con la natura, e in particolare con le piante. A questo scopo, a Bracciano e altrove, è perseguito un sistema biologico di coltivazione senza l’uso di fitofarmaci, cui si aggiungono la sperimentazione di sistemi riproduttivi delle piante attraverso tecniche di piramidologia ‒ secondo le quali le piante sono poste sotto apposite piramidi ‒ e l’idea che le piante “reagiscano” alla musica e ai colori.

L’Associazione “Il Centro” è diventata rapidamente un bersaglio per ambienti e pubblicazioni anti-sette, che peraltro hanno dato solo un rilievo marginale alla critica principale rivolta alla Zalce nello stesso milieu del potenziale umano, in Italia e all’estero, dov’è stata accusata di non essersi semplicemente fondata a livello ideale sul Metodo Silva ma di averne riprodotto terminologia e testi in modo talora letterale. Il clima creato da queste critiche ha portato a un declino dell’Associazione; con il ritorno della fondatrice in Messico – dove peraltro continua un’attività e riceve i seguaci stranieri – l’attività in Italia si è ridotta a termini minimi, sebbene in tempi recenti sono riprese le attività dell’Associazione “Il Centro” a Bracciano e a Ostia, dove si svolgono periodicamente seminari di primo e secondo livello tenuti dalla Zalce e frequentati da un discreto numero d’interessati.

Attualmente Carolina Zalce si trova in Messico, dov’è stata raggiunta da circa ottanta italiani. La località in cui si sono stabiliti è Xul ‒ parola che in lingua maya significa “fine” o “ultimo approdo” ‒, una località dello Yucatán (Messico). Questa località viene collegata, dagli abitanti del luogo, alla profezia apocalittica attribuita ai Maya secondo la quale la fine del mondo sarebbe prevista per il 2012. Il gruppo di italiani vive attualmente in una piccola città costruita su circa ottocento ettari di terreno, chiamata Las Águilas (“le aquile”). Le abitazioni, una trentina completate e altre in via di costruzione, hanno le caratteristiche tipiche dei “bunker”, come se gli abitanti si aspettassero di dovere sopravvivere a terremoti, temperature estreme o inondazioni: sono dotate d’impianti per generare energia solare, le mura sono profonde sessanta centimetri e al loro interno sono conservati prodotti alimentari non deperibili. All’esterno sono state create una laguna e un’area per coltivare frutta e verdura. Tra i residenti che vivono nei pressi di Las Águilas si è diffusa la voce, riportata dai media locali e internazionali, che la cittadella sia stata costruita come luogo di rifugio in attesa delle catastrofi naturali previste per il 2012. A seguito di un’indagine dell’Istituto Nazionale dell’Immigrazione del Messico è stato verificato che tutti gli italiani presenti sono in regola e che alcuni di loro hanno ottenuto la cittadinanza messicana. È possibile vedere la citta solo dall’alto, sorvolando la zona con aereo o elicottero.

B.: Cfr. Carolina Zalce, Tutto o Niente, Associazione Il Centro, Formia (Latina) 2003, un testo nel quale l’autrice fornisce le indicazioni principali per ottenere il benessere e il rilassamento del corpo e dello spirito.

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