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Le Religioni in Italia

Massimo Introvigne - PierLuigi Zoccatelli (sotto la direzione di)

LA CORRENTE NEO-SCIAMANICA

neo paganesimo

Anche se il riferimento agli sciamani di varie culture si ritrova spesso nella Wicca (e anche gruppi buddhisti rimettono oggi in onore lo sciamanismo mongolo), la corrente neo-sciamanica principale fa riferimento a Carlos Castaneda (1925?-1998) e ai suoi numerosi imitatori, continuatori e discepoli indipendenti. Invitati da realtà locali, tengono spesso incontri e conferenze in Italia, destando notevole interesse – peraltro senza la necessità della nascita o dell’appoggio di veri e propri movimenti in loco –, studiosi e maestri che propongono la spiritualità sciamanica, tra cui Elizabeth Jenkins, che si ispira allo sciamanismo peruviano degli Incas e Francis Mitchell, medicine-man del popolo Navajo, proveniente da Farmington, nel New Mexico. Fra i centri che diffondono lo sciamanismo (o sciamanesimo) in Italia, sia mediante proprie iniziative e corsi sia attraverso seminari tenuti dai più famosi sciamani mondiali, si segnalano in particolare il Centro Studi Sciamanici, sezione italiana della Foundation for Shamanic Studies (FSS – Italy) e il Centro Studi Sciamanici Siberiani. Nella stessa area si situano la Fratellanza Solare degli Intic Churincuna e il cammino iniziatico Kausay Puriy, di origine peruviana, mentre su un piano diverso trasmette insegnamenti sciamanici il milanese Centro Om.

Carlos Castaneda e la Tensegrità

Gruppi di pratica di Tensegrità
(I gruppi italiani si riuniscono in case private e i relativi contatti sono disponibili nella sezione italiana del sito ufficiale www.castaneda.com)

Per quanto si tratti di una delle figure più importanti nell’ambiente della nuova religiosità contemporanea, Carlos Castaneda rimane anche dopo la morte un personaggio misterioso. Quando entra all’Università della California a Los Angeles nel 1959, Castaneda dichiara di essere nato a San Paolo, in Brasile, nel 1935, e di essere figlio di un professore universitario. I documenti della sua immigrazione negli Stati Uniti lo dichiarano invece nato a Cajamarca, in Perù, nel 1925 e affermano che il padre era un gioielliere. Altre fonti lo dichiarano nato nel 1923. Sembra che emigrando negli Stati Uniti, nel 1951, Castaneda lasci in Perù, incinta, una moglie di origine cinese. Si dichiara comunque celibe e sposa Margaret Runyan nel 1960; dopo alti e bassi, divorzieranno nel 1973 . Nel 1962 consegue il primo grado universitario in antropologia. Continua a studiare per ottenere un dottorato e nel 1968, quasi improvvisamente, diventa famoso in tutto il mondo quando la casa editrice della sua università, la University of California Press, pubblica The Teachings of Don Juan; la traduzione italiana, A scuola dallo stregone, uscirà nel 1970 .

Nel libro, Castaneda racconta i suoi incontri con Don Juan Matus, un nagual o sciamano messicano di etnia yaqui che avrebbe incontrato per caso nel 1960 a Nogales, in Arizona, a una fermata dell’autobus. Don Juan avrebbe introdotto il giovane studente a straordinarie avventure spirituali, alcune delle quali “aiutate” dall’uso di sostanze tratte da diverse piante allucinogene. Nell’epoca della “rivoluzione psichedelica”, il libro diventa un bestseller internazionale. Nel 1971 Castaneda pubblicaUna realtà separata, affermando di avere con questo secondo volume completato la sua trascrizione degli insegnamenti di Don Juan. Gli editori, tuttavia, premono per ulteriori libri, e non manca qualche critica nei confronti di quella che ad alcuni sembra una promozione delle droghe psichedeliche. Così, nel 1973, Castaneda afferma di avere incidentalmente ritrovato appunti che erano andati perduti, da cui emerge che le droghe non sono strettamente necessarie per raggiungere stati alterati di coscienza. È il tema di Viaggio a Ixtlan, che è accolto positivamente dall’ambiente degli antropologi. Sulla base, tra l’altro, di questo volume, l’Università della California gli concede il dottorato e anche un’autorità come Mary Douglas (1921-2007) afferma che si tratta di scoperte antropologiche di notevole importanza.

L’antropologia accademica non è, tuttavia, il principale interesse di Castaneda, che preferisce dedicarsi all’insegnamento spirituale. Negli anni 1970 afferma di avere incontrato di nuovo Don Juan Matus e ne nascono ulteriori volumi. Più tardi si apprende – da Castaneda – che Don Juan è morto, ma ne rimangono in circolazione tre discepole – Carol Tiggs, Florinda Donner-Grau (1944-1998) e Taisha Abelar (†1998) –, che collaborano con l’antropologo. Negli ultimi anni precedenti alla morte, che lo coglie nel 1998 a Westwood (California), rielabora il suo insegnamento sotto il nome di“Tensegrità”. Il nome indica la versione rielaborata di alcuni movimenti chiamati “passi magici” che sarebbero stati sviluppati dagli sciamani messicani fin dall’epoca precolombiana. Gli sciamani – pur non essendo in grado di elaborare teoricamente quello che intuitivamente percepivano – si rendevano conto che nell’universo esiste un grande flusso di energia, che normalmente è trasformato in dati sensoriali e crea il mondo della vita quotidiana così come noi lo conosciamo. Gli stregoni erano capaci di “vedere”, cioè di cogliere l’energia direttamente, quindi di percepire gli stessi esseri umani come sfere luminose e campi di energia. In ogni persona umana si “vede” così una zona d’intensa luminosità all’altezza delle scapole, dietro la schiena, chiamata “punto di assemblaggio”, dove convergono miliardi di campi di energia. Nel “punto di assemblaggio” avviene propriamente la trasformazione dell’energia in dati sensoriali e anche l’interpretazione di quegli stessi dati. Durante il sonno, il “punto di assemblaggio” si sposta dalla sua posizione e maggiore è lo spostamento, più singolari diventano i sogni.

Gli sciamani sviluppano l’arte del sognare, cioè la capacità di spostare volontariamente il “punto di assemblaggio” fino a “vedere” l’energia e i suoi campi in forma di filamenti luminosi, molto al di là dei normali processi cognitivi, accedere a campi di energia diversi da quelli abituali, interpretarli diversamente, raggiungere livelli di consapevolezza infiniti. In questo stato, lo stregone sviluppa stati superiori di coscienza, agilità e benessere. Nello stato di veglia, è possibile ritrovare quanto si è conquistato tramite l'”arte del sognare” eseguendo certi movimenti del corpo, i “passi magici”. La “tensegrità” – che implica tensione e integrità – insegna i passi magici, trasmessi in Messico di sciamano in sciamano, agli uomini e alle donne di oggi.

Castaneda non ha fondato un movimento e meno ancora una religione, ma sono nati nel mondo numerosi gruppi di pratica. Il maestro insegnava peraltro che per ricevere i benefici dei passi magici non è, a rigore, necessario praticare in un gruppo. Ci sono persone, e anche passi, che è preferibile sperimentare individualmente. Questo non significa che i discepoli di Castaneda non abbiano una cura particolare per l’integrità del pensiero del maestro. I gruppi non autorizzati sono denunciati come “parassiti” e la società cui l’antropologo ha lasciato in eredità i suoi diritti d’autore, la Cleargreen Incorporated, ha anche promosso diverse cause legali. La morte – presentata dai discepoli come una “partenza” percepita dal maestro “con piena consapevolezza” –, che è stata annunciata solo due mesi dopo, non ha fatto cessare le polemiche. In particolare, fin dal 1976, uno psicologo, Richard De Mille (1922-2009) e un antropologo, Hans Sebald (1929-2002), hanno attaccato il valore scientifico delle opere di Castaneda e messo in dubbio che Don Juan Matus sia mai esistito. La moglie divorziata di Castaneda, Margaret – impegnata in una causa per l’eredità contro la Cleargreen – ha confermato questi dubbi. Essi, peraltro, non sembrano scuotere decine di migliaia di praticanti in tutto il mondo, per i quali gli insegnamenti di Don Juan – alla cui esistenza, comunque “credono” – in ogni caso “funzionano” e meritano quindi di essere praticati.

B.: Importante è Lettori dell’infinito. Un Giornale d’Ermeneutica Applicata, originariamente concepito come pubblicazione mensile e di cui sono usciti solo quattro numeri, pubblicati in traduzione italiana dalle Edizioni Magellano, Roma 1996-1997. Tra le numerose opere di Castaneda tradotte in italiano: A scuola dallo Stregone – Gli Insegnamenti di Don Juan, trad. it., Rizzoli, Milano 19992 ; Una realtà separata, trad. it., Astrolabio, Roma 1972; Viaggio a Ixtlan – Le lezioni di Don Juan, trad. it., Astrolabio, Roma 1973; L’Isola del Tonal, Rizzoli, Milano 1975; Il secondo anello del potere, Rizzoli, Milano 1978; L’arte di sognare, Rizzoli, Milano 1993; Tensegrità. I sette movimenti magici degli sciamani dell’antico Messico, Rizzoli, Milano 1997; Il lato attivo dell’infinito, Rizzoli, Milano 1998; La ruota del tempo. Pensieri sull’universo degli sciamani dell’antico Messico, Rizzoli, Milano 1999. Per le critiche e le controversie un’opera (ostile) classica è quella di Richard De Mille, The Don Juan Papers. Further Castaneda Controversies, Ross-Erikson Publishers, Santa Barbara (California) 1980.

Victor Sanchez e l’AVP

Arte di Vivere Consapevolmente (Arte de Vivir a Propósito, AVP)
369 Montezuma Ave, 286
87501 Santa Fe (New Mexico)
E-mail: info@toltecas.com (internazionale); tolteco@libero.it (contatto italiano)
URL (internazionale, ma con segnalazioni delle attività in Italia):www.toltecas.com.

L’Arte di Vivere Consapevolmente (Arte de Vivir a Propósito, AVP) di Victor Sanchez, è un buon esempio di come gli emuli di Carlos Castaneda (1925?-1998) finiscano per entrare in conflitto con la Cleargreen e con la Tensegrità su questioni sia di diritto d’autore, sia di sostanza. Victor Sanchez Bücher, un antropologo messicano, è stato divulgatore delle opere di Castaneda, di cui ha proposto un’applicazione pratica in settantasei esercizi. D’altro canto, sulla scia di Castaneda, Sanchez afferma pure di essere entrato in contatto con i discendenti degli antichi toltechi, i Wirrarika, e di averne ricavato insegnamenti e pratiche originali, che oggi – proposti da Sanchez e dai suoi collaboratori attraverso workshop e seminari – permettono di accedere a stati superiori di coscienza nella vita quotidiana di ogni giorno.

Nello stesso tempo, Sanchez afferma di praticare una anti-antropologia, che non mira a cambiare i discendenti dei toltechi, ma piuttosto a preservare la loro sacra eredità. Per coloro che non possono frequentare un seminario, la AVP propone anche quattro corsi per corrispondenza. Dopo i seminari tenuti da Victor Sanchez in Italia, c’è stata anche la partecipazione di italiani alle attività tenute in Messico. Tutto questo mentre continua l’opposizione delle organizzazioni di Castaneda, che vedono nelle attività della AVP soltanto una grossolana violazione dei loro diritti, e un’imitazione del cammino del maestro, per definizione inimitabile.

B.: Tra le opere di Victor Sanchez sono state tradotte in italiano: Gli Insegnamenti di Don Carlos. Applicazioni pratiche delle opere di Carlo Castaneda, trad. it., Il Punto d’Incontro, Vicenza 1996; Toltechi del nuovo millennio, trad. it., Amrita, Giaveno (Torino) 1999.

Michael Harner e la FSS

Foundation for Shamanic Studies (FSS – Italy) – Centro Studi Sciamanici
Via Borgonovo 440
37043 Castagnaro (Verona)
Tel.: 0442-92454
Fax: 0442-678546
E-mail: info@studisciamanici.it
URL: www.studisciamanici.it

La Foundation for Shamanic Studies (FSS – Italy) e il Centro Studi Sciamanici sono associati a The Foundation For Shamanic Studies (FSS), della quale rappresentano la branchia italiana. Quest’ultima, fondata nel 1985 dall’antropologo (con credenziali accademiche) Michael Harner, ha sede presso Mill Valley, in California, e si propone come scopo lo studio, la preservazione e la promozione dello sciamanesimo nella consapevolezza che esso “è il metodo più antico di utilizzare uno stato alterato di coscienza per ottenere la guarigione e trovare soluzione ai problemi”. Michael Harner, non solo studioso, ma anche iniziato alle pratiche sciamaniche grazie ai frequenti contatti con gli sciamani tribali di varie parti del mondo, condensa il suo insegnamento nel core shamanism, che coglie in un “nucleo essenziale” i metodi delle diverse tradizioni sciamaniche, rendendoli accessibili anche agli occidentali. In particolare, Harner scopre che la caratteristica comune a tutti gli sciamani è il viaggio spirituale, ovvero un viaggio dell’anima nella realtà oltre quella mondana, che permette agli sciamani di entrare in contatto con le “entità spirituali che chiamano alleati e che incontrano per lo più sotto forma di animali (Animali Guida) e di Maestri spirituali (antenati, figure mitologiche, saggi). Gli alleati conferiscono allo sciamano il potere e la conoscenza per aiutare e guarire se stesso, gli altri e il mondo”. Secondo Harner – e questa è presentata come la seconda sua grande scoperta – ogni persona può compiere il viaggio sciamanico, senza il sussidio di intermediari e senza la necessità di rituali complessi.

Harner e i suoi faculty members (insegnanti incaricati) tengono seminari e corsi dicore shamanism in tutto il mondo, cui hanno avuto accesso qualche migliaio di persone, ma la FSS si propone pure di sostenere programmi di interscambio e collaborazione con gli sciamani tradizionali in varie parti del mondo. La FSS è attiva in vari Paesi europei tramite la FSS-Europa, con sede a Vienna; presso la FSS-Italia sono attivi come faculty members riconosciuti dall’organizzazione centrale Lorenza Menegoni e Nello Ceccon.

B.: La FSS-Italia diffonde alcuni volumi sullo sciamanesimo in traduzione italiana. Fra questi (entrambi tradotti e curati da Lorenza Menegoni): Michael Harner, La Via dello Sciamano, Mediterranee, Roma 1995; e Tom Cowan, Sciamanismo: una pratica spirituale per la vita quotidiana, Edizioni Crisalide, Latina, 2000. Il sito Internet ufficiale offre inoltre una sezione con interviste e articoli di rilievo.

Costanzo Allione e il Centro Studi Sciamanici Siberiani

Where the Eagles Fly – Centro Studi Sciamanici Siberiani
Via Pantelleria, 113048 Santhià (Vercelli)
Tel.: 339-8173161; 335-8012597
Fax: 0165-94109
E-mail: info@siberianshamanism.com
URL: www.siberianshamanism.com

Il Centro Studi Sciamanici Siberiani Where the Eagles Fly vive grazie all’opera del suo presidente Costanzo Allione, filmaker e “ricercatore spirituale”, che per vent’anni si è dedicato a realizzare filmati su maestri e ricercatori spirituali noti e meno noti, e della moglie, che nel corso della sua formazione in ambito storico si appassiona alle vicende dei cosacchi, dei quali incomincia a seguire le orme, prima nella terra russa e poi valicando gli Urali fino alla Siberia. Impegnati a documentare la conoscenza degli sciamani in varie aree del pianeta, Allione e la moglie sono particolarmente colpiti “dal fermento culturale e dalla rinascita religiosa” che notano in alcune aree geografiche, da loro definite “terre d’oriente” (sulle quali offrono peraltro una vasta e interessante documentazione sul sito Internet del Centro).

Dal 1996, decidono così di dedicarsi a diffonderne “la loro antica conoscenza, attraverso la viva voce degli sciamani stessi”, organizzando numerosi eventi quali incontri, iniziative, seminari, training sciamanici e convegni; di particolare rilievo: La guarigione nel mondo sciamanico, La guarigione della Madre Terra, Donne di Pace. Ancora, Anna Saudin – che nel corso dei suoi viaggi raccoglie testimonianze e interviste – diviene amica e interprete di alcune donne siberiane sciamane, condividendo la loro missione di fede. Secondo i due promotori e responsabili del Centro: “Il loro [degli sciamani] antico insegnamento mai come oggi è di grande attualità: stiamo vivendo un periodo molto difficile e gli sciamani non vogliono più operare in segreto, ma vogliono condividere con noi la loro conoscenza e aiutarci ad integrare queste conoscenze nel nostro quotidiano per portare salute, benessere e forza dentro di noi”.

Where the Eagles Fly partecipa a incontri a livello internazionale, ma – soprattutto – organizza eventi sul territorio italiano in cui sono invitati a tenere i loro insegnamenti molti fra i principali esponenti dello sciamanesimo contemporaneo, con una particolare attenzione (seppur, come diremo, non esclusiva) a coloro che provengono dalle “terre d’oriente”, ovvero dall’ambito geografico siberiano. Fra i moltissimi esponenti del mondo sciamanico invitati a tenere corsi e seminari, si segnalano particolarmente alcune figure di spicco:

– per quanto riguarda la Buriazia – nella Siberia meridionale –, Nadia Stepanova, una delle figure più importanti dello sciamanesimo buriate, presidentessa dell’Associazione degli Sciamani Buriati, membro del Consiglio Buriate delle Religioni e docente di sciamanesimo presso l’Accademia della Cultura di Ulan Ude. Secondo la Stepanova ogni rituale permette all’uomo di entrare in contatto con ciò che sente più sacro, ovvero il Buddha, Gesù Cristo o Allah e, dal momento che l’umanità sta attraversando tempi difficili, gli sciamani non possono più operare segretamente, ma debbono mettere a disposizione dell’umanità medesima condividere la loro conoscenza: “Come sciamana sono obbligata dagli Dei ad aiutare gli uomini e a questo scopo ho ricevuto il dono della visione, la possibilità di comunicare con gli Spiriti e la capacità di curare”;

– per la Mongolia lo sciamano Tserin Zarin Boo, che – nato in Buriazia – si trasferisce con la famiglia ancora molto giovane in Mongolia, per sfuggire alla repressione sovietica. Dall’età di otto anni comincia a praticare il buddhismo con l’intento di diventare un lama, ma abbandona il buddhismo e a quattordici anni riceve la sua prima iniziazione sciamanica. Dal 1973 al 1985 subisce il carcere a causa della proibizione relativa alla celebrazione di rituali da parte del regime sovietico. Tserin Zarin Boo è ritenuto uno degli sciamani più potenti sia della Mongolia sia della Buriazia, dove la sua autorità è ampiamente riconosciuta;

– per l’Uzbekistan la “tabib” (“guaritrice”, in lingua uzbeca) Habiba. Appartenendo a una famiglia profondamente religiosa, al compiere dei sette anni si reca – di nascosto – presso le Sorgenti Sacre di Shaykh Mardan, la Valle degli Shaykh, luogo considerato sacro dai musulmani in quanto vi riposa ‘Alî (†661), cugino e genero di Muhammad in quanto ne aveva sposato la figlia prediletta Fâtimah (605?-633). Quivi un saggio locale le predice il suo destino di guaritrice. A ventisette anni riceve dalla suocera – una guaritrice – il dono di guarire tipico della “tabib”. Dopo diverse difficoltà, quali malattie e la morte del marito, Habiba inizia a esercitare il suo dono: “… iniziarono a venire le persone, a volte fino alle due di notte, tanto che i vicini mi denunciarono, ma in qualche modo i poliziotti non riuscivano a giungere fino a me […]. La mia tradizione di guarigione deriva dal grande Maestro Sufi Bahaudin Naqshbandi: ogni anno vado in pellegrinaggio vicino a Bukhara, a rendere omaggio alla tomba sua e a quella di sua madre, per potenziare e purificare i miei Spiriti… è un luogo sacro, una piccola Mecca che ci ricorda che la vera direzione nella vita è il nostro cuore. Quando visito questo luogo sacro io acquisto molta energia: sono potenziata dalla benedizione dei miei Maestri. Tante persone vengono da me chiedendo aiuto. E io ricordo loro che chi apre il proprio cuore a Dio è guarito: questo è il primo passo, ed è molto importante. Poi questo seme potrà svilupparsi in una fede più solida, fede in Dio, nel Suo potere, che porterà ad arrendersi al Suo amore e alla Sua compassione. Negli anni ho compreso che questo è il segreto della guarigione”. Il maestro sufi Bahaudin Naqshbandi evocato da Habiba – e dal quale la stessa fa discendere la sua tradizione di guarigione – è Bahâ ad-Dîn, noto come Naqshband di Bukhara (1318-1389), dal cui nome composto – che indica l’iscrizione (naqsh) permanente (band) del nome dell’Essenza (Allâh) nel cuore purificato – deriva il nome della tarîqa Naqshbandiyya, che conta qualche membro nel nostro paese ed è quindi catalogabile fra le presenze sufi in Italia.

Non limitando l’interesse all’ambito dello sciamanesimo siberiano – su cui comunque è concentrata primariamente l’attenzione – si nota inoltre la presenza agli eventi organizzati da Allione e dalla moglie di sciamani e maestri spirituali provenienti da altre parti del mondo: Africa, Colombia, Perù, Nepal, Cina, Cuba, Francia, Italia. Fra questi Bhola Nath Banstola, jankhri (sciamano nepalese) dell’etnia Aryan, antropologo, medico naturopata, che riceve la “chiamata spirituale” all’età di nove anni, trascorre poi lunghi periodi in India e frequenta importanti sciamani, rielaborando in seguito tecniche personali; tiene corsi sullo sciamanesimo in Europa, Asia e America. Fra gli italiani si segnala invece la presenza di Giò Fronti, fondatore di Hara Yoga, con sede a Milano, una pratica che si propone di offrire una via che conduce ai “tre aspetti dell’equilibrio”.

B.: Fra i volumi si veda, in particolare: Anna Saudin – Costanzo Allione, Sciamanesimo siberiano, Xenia, Milano 2001. Sulla Mongolia, oggetto di interesse culturale e spirituale del Centro, cfr. pure – sul sito del CESNUR – l’articolo di Massimo Introvigne, Cartoline dalla Mongolia, in il Foglio, 27 agosto 2005, e il documentario video Mongolia: la difficile transizione.

Anton Ponce de León Paiva e la Fratellanza Solare

Fratellanza Solare degli Intic Churincuna
Casilla de Correo 575
Cuzco (Perù)
Fax: 0051-84-270092
Referente per l’Italia: Benito Lusenti
Via dei Ronchi, 1250/c
41059 Zocca (Modena)
Tel.: 348-5637424
E-mail (internazionale): hermandadsolar@hermandadsolar.com
URL (internazionale, ma con una sezione in italiano):www.hermandadsolar.org

Anton Ponce de León Paiva viene in Italia dal Perù per la prima volta nel 1999, su invito di persone che lo avevano conosciuto in Sudamerica, e tiene seminari e conferenze a Torino, Modena, Chiavari, Bergamo e altre città. I suoi insegnamenti si presentano come basati sulle conoscenze dell’antica saggezza incas, sulla cosmogonia andina, ma soprattutto sullo spirito di una Fratellanza Solare degli Intic Churincuna (“Figli del Sole”) che promuove i valori della solidarietà e di una vita in armonia con tutto ciò che vive. Nella comunità di Samana Wasi (Cuzco), interamente sostenuta dalla sua attività, sono ospitati bambini e anziani disabili e abbandonati. Attualmente esistono membri della Fratellanza in America (Argentina, Cile, Bolivia, Uruguay, Perù, Ecuador, Colombia, Stati Uniti, Canada, Curaçao) e in Europa (Spagna, Italia, Svizzera, Germania, Austria).

B.: Di Anton Ponce de León Paiva cfr., in trad. it., Le parole del saggio (racconto), Il mosaico, Novara 1999.

La famiglia Nuñez Del Prado e Kausay Puriy

Tradizione spirituale andina – Kausay Puriy
– Associazione Liberi Viandanti
E-mail: viandanti@liberiviandanti.it
URL: www.liberiviandanti.it
– Associazione Wiraqocha
c/o Panta Rei
Via San Rocco, 142
33100 Udine
E-mail: cdelbo@iol.it
URL: http://digilander.libero.it/inkaspirit/index.html
– Associazione Culturale Tawantin
Via Bagnone, 45
00139 Roma
Tel.: 347-4352993
E-mail: info@tawantin.it
URL: www.tawantin.it

L’antropologo peruviano Juan Nuñez Del Prado e il figlio Ivan, che si presentano come iniziati da maestri andini e collaboratori dei più importanti sacerdoti della vallata di Cuzco e della comunità di Q’ero (un villaggio a quattromila metri di altezza), diffondono anche in Italia tramite seminari, corsi – talora organizzati presso le sedi di diverse associazioni, su tutto il territorio nazionale – e viaggi in Perù un insegnamento raccolto in un corpo di conoscenze spirituali chiamato Kausay Puriy (in lingua quechua, “camminando nel cosmo vivente”). Con le radici nella tradizione spirituale andina e utilizzando alcuni concetti del pensiero junghiano, i Nuñez Del Prado spiegano che il cosmo è “Energia Vivente”: si tratta di riconoscerla e di collegarsi a essa nel modo più appropriato.

L’idea di energia è centrale in un insegnamento che prende in considerazione anzitutto la propria “bolla di energia”, che occorre imparare a gestire; la jucha, o “energia pesante” da trasformare tramite la tecnica juchamikuy; la benefica samiy o “energia sottile”, che va attinta dal cosmo tramite lo “strumento spirituale” chiamato saminchakuyper sperimentare livelli superiori di coscienza; e il saywachakuy, l’arte di innalzare e inviare colonne di samiy. La più importante pratica iniziatica è il Karpay Ayni,la Grande Iniziazione insegnata dal sacerdote andino Don Benito Qoriwaman (†1990) e dai sacerdoti indigeni di Q’ero, che avviene attraverso lo scambio di potere personale fra il maestro e il discepolo.

Fra le altre tecniche si sperimentano la forza dello yanantin (“alleanza fra i diversi”) e del masintin (“alleanza degli omologhi”) che migliorano le proprie relazioni; l’apertura degli ñawis, i centri energetici della percezione sottile, e l’estensione delle fasce di energia intorno a essi.

L’aggregazione informale Alleanza dei Liberi Viandanti ha condotto le proprie attività dalla prima metà degli anni 1990, diffondendo la Tradizione spirituale andina e il Kausay Puriy. Fino al novembre 2002 i collaboratori Celso Bambi e Anna Fedele, con l’assistenza di Gianmichele Ferrero, hanno curato i corsi dei Nuñez Del Prado organizzando i viaggi in Perù di dieci giorni per la grande iniziazione dell’Hatun Karpay, i seminari di due giorni o di tre serate, i percorsi iniziatici nei siti sacri etruschi, che si affermano possedere “potenti similitudini energetiche con i luoghi sacri andini”, così che in essi è possibile sperimentare almeno i primi giorni dell’Hatun Karpay. Mentre Juan Nuñez Del Prado, nel 2002, ha costituito con Antonio Pala, Massimo Frera, Giovanni De Feo e Roberto Sarti una sua struttura in Italia per seguire in specifico l’organizzazione dei suoi corsi e viaggi, Liberi Viandanti ha continuato a esistere e operare, trasformandosi formalmente in Associazione nel gennaio 2003 per iniziativa di Celso Bambi, Ferrero Gianmichele, Serenella D’Ercole e Loredana Chilelli.

L’Associazione Liberi Viandanti, da cui Celso Bambi si è congedato nel 2004, ha continuato a diffondere gl’insegnamenti del Kausay Puriy, espandendo le proprie attività di ricerca e formazione nel campo metafisico, olistico e delle medicine integrate. Gianmichele Ferrero, mantenendo rapporti di collaborazione con la famiglia Del Prado e Murillo, ha proseguito a guidare i seminari e gli incontri della Tradizione spirituale andina. L’Associazione Liberi Viandanti si è segnalata per la diffusione delle conoscenze andine e la realizzazione di una fitta rete di collegamento tra centinaia di persone e di gruppi grazie al proprio originale sito Internet – il primo sull’argomento in Italia –, al newsgroup e all’impegno profuso negli incontri periodici condotti in località d’interesse energetico sul territorio nazionale, aperti anche ai praticanti di altri percorsi di ricerca e crescita interiore e a coloro che approcciano per la prima volta l’arte spirituale andina. Parallelamente, dal 1998 esiste in Italia l’Associazione Wiraqocha, con stretti contatti con la Wiraqocha Foundation della nordamericana Elizabeth Jenkins, prima allieva di Juan Nuñez Del Prado e poi autonoma ricercatrice dell’arte spirituale andina e hawaiana. Concetta Esposito e Paola Ferraro, le due animatrici di Wiraqocha, conducono regolarmente corsi principalmente nell’area dell’Italia Nord-Est, seguendo gl’insegnamenti elaborati dalla Jenkins, e organizzano viaggi iniziatici in Perù. Tra le Associazioni Liberi Viandanti e Wiraqocha esiste un’ampia collaborazione.

L’Associazione Culturale Tawantin nasce dall’incontro delle intenzioni e energie di Juan Nuñez Del Prado e di suo figlio Ivan con quelle di Antonio Pala, Massimo Frera, Giovanni Feo e Roberto Sarti. L’organizzazione è strutturata in modo da rispondere alle esigenze di coordinare e organizzare i singoli seminari che Juan e Ivan Nuñez Del Prado tengono in tutta Italia; pianificare e programmare le attività da inserire nel calendario di Juan e Ivan Nuñez Del Prado, in relazione ai progetti di lavoro proposti dai responsabili dei singoli seminari pubblicizzare le attività seminariali; coordinare e organizzare seminari e incontri che, durante l’anno, vengono proposti per “continuare” nella pratica degl’insegnamenti ricevuti.

B.: In trad. it. cfr. Juan Nuñez Del Prado, Camminando nel Cosmo vivente, Macro, Cesena 1998; Elizabeth B. Jenkins, Il ritorno dell’Inka, Sonzogno, Milano 1997; Eadem,Viaggio a Q’Eros, Sonzogno, Milano 2000; e Massimo Guzzinati-Bernardi, Il lascito degli Inka, Wesak Editions, Gressan 2002.

Pierluigi Lattuada e la BTE

Centro Om – Associazione per la medicina e la Psicologia transpersonale
Via Villapizzone, 26
20156 Milano
Tel. e fax: 02-8393306
E-mail: info@biotransenergetica.it
URL: www.biotransenergetica.it

Il Centro Om è fondato a Milano, nel 1982, da Pierluigi Lattuada e dalla moglie Marlene Silveira con l’intento di sensibilizzare l’individuo nei confronti delle proprie potenzialità e della propria dimensione spirituale. Il presidente del centro è Pierluigi Lattuada, medico chirurgo specializzato in psicologia clinica e psicoterapeuta; contemporaneamente agli studi accademici segue una formazione in medicina tradizionale cinese, medicina omeopatica e iridologia, e un percorso formativo in terapie psicocorporee, con particolare attenzione all’approccio umanistico e transpersonale. Il contatto con il Brasile e le pratiche sciamaniche sudamericane gli consentono di percorrere un cammino personale di trasformazione che lo conduce a elaborare con la moglie la teoria e la pratica della Biotransenergetica (BTE).

Marlene Silveira – psicologa e sensitiva – vede sin da bambina dei colori e cose attorno alle persone e percepisce i piani sottili di esistenza. Secondo il suo resoconto, i genitori la puniscono talora a causa di queste stranezze, ma non riuscendo a porvi fine, la conducono da medici e psichiatri, senza peraltro ottenere alcun risultato. In seguito trascorre sette anni come missionaria laica nelle favelas di Belo Horizonte, in Brasile. In questo periodo afferma di avere potuto accedere, grazie a un insegnamento diretto da maestro a discepolo, a dottrine antiche e segrete che gli schiavi si erano portati con sé. Giunta in Italia, dopo avere intrapreso gli studi di biologia, conosce Pierluigi Lattuada, con il quale si sposa e integra le proprie esperienze e conoscenze, per poi laurearsi in psicologia. L’impegno clinico e l’elaborazione teorica conducono, nel 1986, alla creazione della BTE e del relativo Istituto di Biotransenergetica che si occupa della didattica, studio, ricerca in BTE e della formazione di operatori, docenti, trainer e terapeuti, una dozzina dei quali operano presso il centro.

Sono proposti due tipi di percorsi: la specializzazione in psicoterapia destinata a medici e psicologi, che consiste in un corso di specializzazione quadriennale rionosciuto dal MIUR con decreto del 30 maggio 2002 e permette di acquisire il titolo abilitante all’esercizio della psicoterapia ed equipollente alla specializzazione universitaria per i pubblici concorsi; e il corso di formazione accreditato presso la Federazione Associazioni Italiane di Psicoterapia (FAIP). Il Centro OM, oltre a Milano, svolge le sue attività in diverse città italiane: Padova, Bergamo, Thiene (Vicenza), Varese Ligure (La Spezia), Roma, Lecce, Trento, Genova, Cagliari.

La BTE, che può essere considerata una psicoterapia transpersonale, si propone come disciplina psico-spirituale di nuova concezione le cui radici si trovano nella tradizione arcaica dello sciamanismo e nel movimento transpersonale. In base all’esplorazione delle dimensioni dell’esperienza interiore, la psicologia transpersonale individua una serie di confini – coscienza, memoria, evoluzione, morte – che limitano l’uomo nella sua visione del mondo. La conoscenza e la trascendenza di tali confini è prerogrativa del movimento transpersonale. Ai nostri giorni, sia le acquisizioni della fisica quantistica sia l’emergere del nuovo “paradigma olistico” e del movimento transpersonale forniscono nuove convalide e un nuovo impulso all’eredità sciamanica – o “tradizione primaria” –, mantenuta e sviluppata nel corso dei secoli da diverse tradizioni quali lo yoga, il tantrismo, il buddhismo tibetano, il taoismo, le tradizioni degli indiani d’America o delle popolazioni afro-sudamericane.

I fondatori della BTE hanno sviluppato nel corso degli anni un preciso modello teorico e una specifica metodologia, che dichiarano di avere messo a punto in più di ventimila ore di lavoro clinico. La BTE si propone come una “tecnologia del sacro”, la quale attinge da un ampio sistema di conoscenze e di esperienze: contatto con le forze elementali, trance, moderna ricerca sugli stati di coscienza, sviluppo delle potenzialità proposto dalla psicologia umanistica, espressione degli archetipi dell’inconscio collettivo, ricerca della visione, dialogo con gli “spiriti guardiani”, visualizzazioni creative, canti, mantra e danze delle diverse forze naturali, spazi superconsci, silenzio della meditazione, qualità più elevate favorite dalle metodiche della psicologia transpersonale, cerimonie rituali arcaiche, viaggi sciamanici, sistemi teorici della visione olistica, princìpi della fisica moderna quali le “connessioni non locali” o il “collasso della funzione d’onda”, esercizi psicofisici reichiani, lavoro sui chakra, sul campo aurico e contatto con la dimensione spirituale.

Risulta evidente come la BTE, definita “sciamanesimo moderno”, anche se procede dal campo della medicina e della psicoterapia – seppure “di frontiera” – trascenda i limiti di una pratica esclusivamente psicoterapeutica, e pertanto essa è proposta a chiunque voglia realizzare la piena espressione della propria “Natura Intima o Essenza Spirituale”, il riconoscimento delle proprie qualità e la padronanza dei propri stati di coscienza.

B.: I fondatori e i membri più rappresentativi del Centro Om pubblicano numerose opere divulgative; fra queste cfr. PierLuigi Lattuada, La Biotransenergetica. Verso uno sciamanesimo moderno, Xenia, Milano, 1997. L’Istituto di Biotransenergetica pubblica il periodico La visione sottile.

La Deer Tribe Metis Medicine Society

– Red Lodge Longhouse
c/o Associazione di Promozione Sociale Big Elegren
Via Caloria, 5
51100 Candeglia (Pistoia)
Tel.: 347-3327566
E-mail: baccobaleno@yahoo.it
URL: www.redlodge.it
– Earth Lodge
c/o Associazione Danzatori Arcobaleno Venezia
Tel.: 335-5290856
E-mail: info@earthlodge.it
URL: www.earthlodge.it
– Cerchio di Fratellanza della Fenice
Tel.: 328-1239211
E-mail: fratellanzadellafenice@gmail. com
URL: www.fratellanzadellafenice.it

La Deer Tribe Metis Medicine Society (DTMMS) è fondata nel 1986 da Harley SwiftDeer Reagan, nato nel 1941 ad Armarillo (Texas) e conosciuto anche come Harley Swiftdeer, reduce della Guerra del Vietnam (1960-1975), noto per una vita avventurosa e molteplici interessi nell’ambito delle arti marziali e negli studi di psicologia, filosofia e religione. A iniziarlo al percorso della “Dolce Medicina della Danza del Sole” si dice sia stato il personaggio contornato da leggenda Tom “Two Bears” Wilson, medicine manNavajo.

La Red Lodge Longhouse, insieme alla Earth Lodge e al Cerchio di Fratellanza della Fenice riprendono in Italia il messaggio della DTMMS, che si è inoltre dotata di un’organizzazione a livello europeo attiva, oltre che in Italia, anche in Austria, Germania, Inghilterra, Svizzera e Norvegia. L’attività dei centri consiste in un programma di studi sciamanici e spirituali dedicato a portare equilibrio in tutti gli ambiti umani: emozioni, corpo, mente, spirito, forza vitale e sessuale. La conoscenza è trasmessa attraverso “Ruote di Medicina”, ovvero insegnamenti e pratiche non considerati come credenze o filosofie, in quanto i praticanti ritengono quale principio fondamentale il fatto che il valore degli insegnamenti e delle pratiche consista nell’applicare la conoscenza alla propria esperienza di vita.

SwiftDeer e i gruppi da lui originati si considerano l’odierna rappresentazione di un antico lignaggio, sviluppatosi in migliaia di anni, di sacra conoscenza di leggi universali, alchimia cerimoniale, tecniche di guarigione, allineamento e comunicazione con gli elementi della natura, sogno controllato, risveglio spirituale e determinazione. L’idea di fondo è che migliaia di anni fa, donne e uomini di medicina delle Americhe viaggiarono alla ricerca delle verità spirituali più profonde, a prescindere da qualsiasi limite tribale. Per gli antichi i capelli erano simbolo di conoscenza ed è per questo che si denominano “Capelli Intrecciati” (Twisted Hairs) quanti attingono la conoscenza da molte fonti e la tessono per creare trecce di verità universali. La via della “Dolce Medicina della Danza del Sole” sarebbe quindi la moderna incarnazione di questa antica tradizione e dei suoi insegnamenti, che i Twisted Hairs avrebbero deciso di diffondere a qualsiasi “ricercatore”, seguendo il richiamo di “Nonna Terra” e le necessità dell’umanità.

Nelle diverse realtà, cui peraltro i membri spesso compartecipano, l’insegnamento viene vissuto con diverse sfaccettature: mentre nella Red Lodge il cammino si sviluppa in quattro anni durante i quali si tengono una serie d’incontri bimestrali e una “Giornata Cerimoniale” nella natura per integrare la conoscenza acquisita durante le altre sessioni – ognuna delle quali prevede insegnamenti teorici, pratiche fisiche per aumentare la propria energia, cerimonie comunitarie e capanne sudatorie –, l’esperienza della Earth Lodge si fonda sull’importanza dei riti di passaggio come assunzione di consapevolezza della propria natura. Durante gli incontri del Cerchio di Fratellanza della Fenice, invece, si affrontano temi riguardanti la natura maschile e il fulcro dell’incontro è una “danza di coimpoteramento” – o “danza del fuoco fenice” – orientata a recuperare pienamente il “Sè naturale maschile”, nonché la “capanna di purificazione”, ovvero un’antica cerimonia in cui si entra in connessione “con l’utero di Nonna Terra e si entra in profonda unione con la Natura […] per riportare il proprio equilibrio maschile e il proprio potere di guerriero”.

B.: Della Deer Tribe Metis Medicine Society, cfr. Introduction to the Sweet Medicine SunDance Rites of Passage, DTMMS, Desert Hills (Arizona) 2010.

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