Le Religioni in Italia
Massimo Introvigne - PierLuigi Zoccatelli (sotto la direzione di)
L’UNIONE MUSULMANI IN ITALIA
Unione Musulmani in Italia
c/o Istituto Islamico
Corso Giulio Cesare, 6
10152 Torino
E-mail: khounatiaziz@yahoo.it
URL: http://umislaminitalia.
L’Unione Musulmani in Italia (UMI) – da non confondersi con l’Unione Musulmani d’Italia di Adel Smith – è una sigla, nata nel 2007 intorno ad Abdulaziz Khounati, imām della cosiddetta “Moschea della Pace” di Corso Giulio Cesare a Torino, che è diventato presidente della nuova Unione.Khounati è stato a lungo noto per la rivalità con un altro imām torinese di origini marocchine, Bouriqui Bouchta, poi espulso dall’Italia il 6 settembre 2005. Proprio la lunga contesa con Bouchta ha dato a Khounati l’immagine di imām “moderato”, anche se in tale conflitto entravano complesse questioni di politica marocchina e rivalità fra partiti che si presentano alle elezioni in Marocco e per cui votano anche i cittadini marocchini residenti all’estero. Bouchta – rientrato in patria – si è candidato alle elezioni politiche del 2007 per il partito Al Badil al Hadari, che fa parte del campo dell’islam politico ma propugna un “islam socialista” vicino alle posizioni di Tariq Ramadan, mentre Khounati ha sostenuto forme di islam politico più vicine alla monarchia marocchina. È comunque importante ricordare che tutto questo dibattito si svolge all’interno della matrice dell’islam politico, così che parlare di “moderati” richiede comunque qualche precisazione.
L’Unione Musulmani in Italia è nata nel 2007 dichiarando di avere una “relazione privilegiata” e un “forte legame” con il Ministero degli Affari Islamici del Marocco, di cui ha ricordato la campagna contro l’islam ultra-fondamentalista e il terrorismo. Ha federato 45 centri di preghiera, che trovano il loro punto di riferimento principale nelle comunità di immigrati marocchini. La crescita della formazione di Khounati ha portato a una dichiarata concorrenza con l’UCOII, di cui i suoi principali esponenti hanno in passato fatto parte, e a collaborazioni – pur senza che vi sia una piena identità di posizioni – con la CO.RE.IS., intese a presentare alle autorità italiane la prospettiva di un polo “moderato” nell’associazionismo islamico, alternativo come tale all’UCOII. Questa situazione si è però modificata dopo le elezioni politiche che si sono svolte in Marocco il 25 novembre 2011 e che hanno visto il successo del Partito della Giustizia e dello Sviluppo – vicino ai Fratelli Musulmani, i quali sono a loro volta vicini in Italia a una parte della dirigenza dell’UCOII – e hanno portato alla carica di Primo Ministro il leader di questo partito, Abdelilah Benkirane. Questi sviluppi hanno avuto immediate conseguenze anche nella diaspora marocchina in Italia, in particolare in Piemonte. Il nuovo governo marocchino ha appoggiato la costituzione di una Federazione Regionale Islamica per il Piemonte – che si è poi collegata alla Confederazione Islamica Italiana –, di cui fanno parte una decina moschee piemontesi e di cui invece non fa parte l’UMI di Khounati, il cui progetto appare obiettivamente in difficoltà dopo l’esito delle elezioni in Marocco. Il 30 dicembre 2010, peraltro, l’UMI aveva ottenuto le autorizzazioni amministrative alla costruzione di una moschea, detta del Misericordioso, a Torino.