Le Religioni in Italia
Massimo Introvigne - PierLuigi Zoccatelli (sotto la direzione di)
SADHANA ASHRAM ASSISI
Loc. Porziano 119, San Presto
06081 Assisi (Perugia)
Tel.: 075-802314
Fax: 075-802197
Sadhana Ashram è il Centro Internazionale per la Ricerca Spirituale e Culturale fondato, nel 1978, da Sri Satyananda (1933-2007) a San Presto (Perugia). Il fondatore è discepolo di Nirmala Sundari Devi (1896-1982), la santa indiana chiamata Sri Anandamayi Ma. Costei, nata nel villaggio di Kheora – nel Bangladesh – il 30 aprile 1896, manifesta fin da bambina momenti di “assenza” e viene vista parlare con piante ed esseri invisibili. Quando le estasi di Sri Ma cominciano a manifestarsi pubblicamente la sua fama si diffonde, anche perché, nel tempo, si manifestano in lei diverse vibhuti (poteri soprannaturali) e fenomeni strani. Sri Anandamayi Ma non ha mai avuto un guru – ancorché abbia talora dichiarato che il suo guru era la madre Didima (1877-1963) – e ha rivelato di non avere avuto precedenti incarnazioni, né di prevederne di future, rappresentando la discesa nel mondo di Dio stesso.
La prima apparizione pubblica di Sri Ma avviene in occasione del Kalipuja del 1925. Nel corso di quelle cerimonie, e anche in altre occasioni, i tratti di Sri Ma si trasformano completamente. Il marito, Ramani Mohan Chakrabarti (Bholanath, ?-1938), pensa inizialmente a una possessione demoniaca, ma si convince poi che la moglie è un’incarnazione divina. Alla fine del 1926 Sri Ma (chiamata “Madre Permeata di Gioia”) abbandona la vita stabile e comincia a viaggiare incessantemente per tutta l’India del Centro-Nord. I suoi viaggi la conducono nell’Himalaya, ad Ayodhya e a Benares. Nell’agosto del 1930 Sri Ma intraprende il suo primo viaggio nell’India del Sud. Visto il grande numero di devoti in tutta l’India (come pure in Europa e in America) e il formarsi di più di venti ashram intorno alla Madre, nel 1950 viene fondato a Benares il Sri Sri Anandamayi Sangha. Sri Anandamayi lascia il suo corpo fisico a Kankhal, in India, il 27 agosto 1982, e la sua tomba diviene metà di importanti pellegrinaggi. Dopo la morte, il Sangha, guidato fino al 2010 da Swami Bhaskarananda (1918-2010), mantiene un’impostazione indù ortodossa e le regole di purezza rituale che creano talora problemi ai devoti occidentali. Uno dei discepoli, Swami Kedarnath, ha fondato due ashram indipendenti dal Sangha a Indore e Omkareshwar, meno legati alle tradizioni rituali indiane, con una rete di fedeli in Occidente. Il Sangha ha peraltro sempre mantenuto contatti con l’Europa e gli Stati Uniti, e riconosce in Swami Vijayananda (Abraham Jacob Weintrop, 1914-2010), un medico ebreo francese, uno dei più importanti discepoli di Ma, ancorché le regole di purezza rituale abbiano impedito una sua sepoltura, in quanto straniero, in India. La sua tomba al cimitero parigino Père-Lachaise è però meta di pellegrinaggi. Anche l’ashram di Assisi è riconosciuto dal Sangha.
Sri Satyananda conosce Sri Anandamayi Ma durante uno dei suoi pellegrinaggi nei luoghi sacri dell’Himalaya. Egli nasce nel 1933 come Sushil Mazumdar, nel Bangladesh, si laurea nel 1955 al Government College of Arts and Crafts di Calcutta, e diventa un artista famoso. L’incontro con la santa indiana è decisivo per la sua vita perché durante questo incontro una rivelazione divina lo convince che lei sola può guidarlo verso la conoscenza di sé. In quell’occasione gli viene attribuito da Sri Ma il nuovo nome di Sri Satyananda. Da quel momento egli va a vivere presso di lei. In seguito, Sri Satyananda si reca in Europa e, nel 1976, fonda il Sadhana Ashram in Italia. Il suo compito non è quello di insegnare o rivelare qualche tecnica misteriosa, ma quello di aiutare gli altri a riscoprire la via giusta per conoscere se stessi e le enormi possibilità che tutti hanno di realizzare il Divino in sé. Satyananda muore il 18 settembre 2007, durante un pellegrinaggio in India.
Oggi il Sadhana Ashram che si trova a San Presto, vicino Assisi, è un luogo in cui si incontrano diverse tradizioni religiose, sia occidentali sia orientali. Nel centro, durante il giorno, si svolgono incontri di meditazione collettivi, momenti di studio individuale, attività di lavoro comune e passeggiate nei boschi. Occasionalmente si svolgono anche incontri con esponenti di altre religioni e culture. Il giorno di lunedì è dedicato al silenzio e alla solitudine. L’alimentazione è semplice e vegetariana; sono proibiti il fumo, l’alcool e altre sostanze intossicanti. L’Ashram è un’associazione no profit e dipende da coloro che la frequentano e che contribuiscono in base alle loro possibilità. Nell’Ashram si pratica lo yoga integrato, inteso come una via per ottenere la liberazione dall’ignoranza. Il primo fine di chi pratica yoga è quello di liberare se stesso attraverso un processo di ascesi nel quale molto importante è l’acquisizione del controllo sui sensi. Nell’Ashram si svolge anche la meditazione profonda che permette di purificare il corpo e la mente per giungere alla più profonda concentrazione o estasi e così giungere all’obiettivo finale che è l’ottavo stadio dello Yoga Integrato nel quale l’essere individuale viene assorbito nell’Essere Assoluto. Nell’Ashram si celebrano ricorrenze importanti all’interno di diverse tradizioni religiose, come la Pasqua, l’anniversario della nascita di Sri Anandamayi Ma, la commemorazione della nascita di Buddha, il transito di san Francesco d’Assisi (1181-1226) e il Natale. Fra queste ricorrenze, la più importante è il Samyam-Mahavrata, il ritiro annuale di una settimana durante il quale si svolgono incontri, si riuniscono gruppi di ascesi, preghiera e meditazione.
B.: È possibile leggere online alcuni testi su Sri Anandamayi Ma, come Il Lila di Sri Anandamayi Ma, Matri Darshan, Visione della Madre (La Madre come mi si è rivelata) di Bhaiji (1880-1937) e Parole di Sri Anandamayi Ma della discepola austriaca Brahmacharini Atmananda (1904-1985). Una biografia della Madre è Sri Anandamayi Ma. Vita e insegnamento della Madre Permeata di Gioia, Edizioni Vidyananda, S. Maria degli Angeli – Assisi (Perugia) 2004. Per uno sguardo accademico sul movimento dopo la morte di Ma, cfr. Orianne Aymard, When a Goddess Dies: Worshipping Mā Ānandamayī After Her Death, Oxford University Press, New York 2014.