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Le Religioni in Italia

Massimo Introvigne - PierLuigi Zoccatelli (sotto la direzione di)

I CENTRI SRI AUROBINDO

induismo Centro Sri Aurobindo e Mère – Gruppo Germoglio – Comunità Aurora
Via Rio d’Orzo, 535
41056 Savignano sul Panaro (Modena)
Tel.: 059-760811
E-mail: infogruppogermoglio@gmail.com
URL: www.centrodieducazioneintegrale.com

 

Sri Aurobindo (Arvinda Ackroyd Ghose, 1872-1950) nasce a Calcutta, in Bengala. Studia a Cambridge, dove rischia di allontanarsi dalla tradizione religiosa indiana, che però riscopre attraverso la lotta politica e l’impegno nel movimento indipendentista. Arrestato in India nel 1908, ha in carcere una profonda esperienza spirituale. Nel 1910 lascia l’India britannica – dov’era costantemente sorvegliato dalla polizia per le sue attività politiche –, si trasferisce nella piccola zona controllata dalla Francia e stabilisce un ashram a Pondicherry, dove rimane fino alla morte.Nel 1914 incontra Mira Alfassa Richard (1878-1973), una giovane francese che aveva già avuto una carriera nell’esoterismo occidentale. Mira diventa la partner spirituale di Aurobindo ed è chiamata nell’ashram “Mère”, la Madre. Il sistema di Aurobindo vuole combinare Oriente e Occidente, Vedanta e tantra. Particolare importanza assume l’idea di evoluzione, che induce a rivalutare il mondo fisico. Tutto l’universo è in evoluzione fisico-spirituale, materia compresa, e la stessa discesa degli avatara s’inserisce in un quadro evoluzionistico. All’ascesa del mondo e dell’uomo fa da contrappunto la discesa della coscienza divina: il punto d’incontro è la “coscienza sopramentale” in cui lo sforzo evolutivo dell’uomo incontra la discesa del principio divino. Questa esperienza contraddistingue gli avatara, ma in futuro estenderà i suoi benefici a tutta l’umanità, con la nascita di una nuova stirpe di uomini.

Il 24 novembre 1926, il “giorno del Siddhi” – ancora oggi festa solenne per il movimento – discende sul piano fisico una forma di coscienza divina che non è ancora la coscienza sovramentale, ma è comunque superiore alla coscienza mentale ordinaria. Da questo momento Aurobindo si consacra fino alla morte alla contemplazione e all’insegnamento scritto e incontra i suoi seguaci soltanto una volta all’anno, in genere in silenzio. La direzione dell’ashram e di quello che è ormai un movimento mondiale passa a “Mère”, venerata come incarnazione della Madre Divina. Dopo la morte del maestro, nel 1950, “Mère” sperimenta nel 1956 la discesa della coscienza sovramentale a livello terrestre e nel 1963 quella della “coscienza dell’uomo futuro”. Nel 1963 è inaugurata la “città del futuro”, Auroville, un progetto di comunità modello e insieme un esempio di architettura di grande significato simbolico.

Se Auroville ha conosciuto difficoltà di tipo immobiliare e amministrativo, il movimento che s’ispira ad Aurobindo e a “Mère” si è diffuso in tutto il mondo, proponendo un complesso cammino di accesso a un Sé più alto e profondo, in modo che la stessa vita dell’uomo diventi lo strumento per fissare nella forma le potenzialità divine. Ricordando la vita di Aurobindo, le comunità si impegnano anche nell’ambiente sociale e, particolarmente, nell’animazione e nell’educazione di gruppi di bambini. In Italia – sulla scia dell’interesse precedente di diverse persone per gli insegnamenti di Aurobindo – l’associazione Centro Sri Aurobindo e Mère è fondata il 29 gennaio 1986 da Giovanni Tonioni, nato nel 1952 a Savignano sul Panaro (Modena). Il nucleo dell’esperienza è costituito dalla Comunità Aurora, composta da circa venti persone, mentre il centro coinvolge anche persone esterne alla comunità. Il Gruppo Germoglio è preposto alla gestione delle attività economiche: edili, editoriali e commerciali. Attraverso questa struttura il movimento si apre all’esterno attraverso corsi ed esposizioni culturali pubbliche, e l’impulso dato alla pubblicazione delle numerose opere di Aurobindo e di Mére.

B.: Fonti primarie: Sri Aurobindo, Lettere sullo yoga, trad. it., 6 voll., Arka Edizioni, Milano 1988-2000; Mère e Sri Aurobindo, Il Libro – Parole degli scritti di Mére e Sri Aurobindo, trad. it., Tapas Germoglio Edizioni, Savignano sul Panaro (Modena) 1998; Omaggio a Sri Aurobindo, Tapas Germoglio Edizioni, Savignano sul Panaro (Modena) 1996. I contenuti e le tappe dell’esperienza di fondazione della comunità sono descritti dal fondatore in Passo dopo Passo, raccolta dei fascicoli del bollettino dell’esperienza comunitaria dal 1991 al 2003, e Oltre ogni Trama, vol. I, Tapas Germoglio Edizioni, Savignano sul Panaro (Modena) 1996. Fra le fonti secondarie un classico è: Beatrice Bruteau, Worthy is the World. The Hindu Philosophy of Sri Aurobindo, Fairleigh Dickinson University Press, Rutherford (New Jersey) 1972; cfr. pure Peter Heehs, The Lives of Sri Aurobindo, Columbia University Press, New York 2008. Dal 1985 la Comunità Aurora pubblica il semestrale Aurora.

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