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Le Religioni in Italia

Massimo Introvigne – PierLuigi Zoccatelli (sotto la direzione di)

 

LA CHIESA ORTODOSSA ITALIANA

– Chiesa Ortodossa Italiana
Via Appia Nuova, 612
00179 Roma
Tel.: 391-7065512
E-mail: chiesaortodossaitaliana@gmail.com
URL: www.chiesa-ortodossa.com
Arcivescovo Metropolita: Filippo Ortenzi

– Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala Antico Orientale
Vicolo del Farinone, 26 (Borgo Pio)
00192 Roma
E-mail: chiesa.ortodossa@yahoo.it
Primate: Alessandro Meluzzi

– Chiesa Ortodossa in Italia
Via Maiella, 2
00062 Vigna Di Valle – Bracciano (Roma)
Tel.: 338-1209419
E-mail: arcivescovobasilio@email.it
URL: www.chiesaortodossaitaliana.it

– Chiesa Vecchio-Cattolica in Italia (già Chiesa Ortodossa in Italia – Associazione “Metropolita Antonio”)
Tel.: 06-99336120
Fax: 06-99331280
E-mail: info@chiesavecchiocattolica.it
URL: www.chiesavecchiocattolica.it

– Vera Chiesa Ortodossa Italiana
E-mail: cancelleriacoi@email.it
URL: http://chiesaortodossaitaliana.webnode.it

– Chiesa Autonoma Cattolica Ortodossa d’Italia-Romania Sant’Antonio il Grande (CAIR)
Monastero dello Spirito Santo
Via San Paolo, 11
12080 San Michele di Mondovì (Cuneo)
Tel.: 380-2938972
E-mail: monastero.gil@gmail.com
URL: www.associazione-cair.it

– Diocesi d’Italia Subalpina (Patriarcato Ortodosso delle Nazioni)
Via Dettoni, 4
14100 Asti
E-mail: diocesi.subalpina@gmail.com
URL: http://diocesisubalpina.altervista.org
URL (internazionale): www.patriarcat-orthodoxe.eu

– Vicariato d’Italia della Santa Chiesa Celtica (Holy Celtic Church)
E-mail: hcc.italy@gmail.com
URL: https://holycelticchurch.weebly.com/santa-chiesa-celtica-in-italia.html

La Chiesa Ortodossa Italiana nasce dall’aspirazione a creare in Italia una realtà ortodossa nazionale, indipendente da giurisdizioni straniere, guidata da italiani e non subalterna a patriarcati canonici e a scenari ecclesiali esteri, il che comporta il tentativo di portare sotto una giurisdizione unitaria le molte realtà ortodosse autocefale composte prevalentemente da italiani presenti nel nostro Paese.

Le origini di questo tentativo risalgono al 1991 e all’attività di Antonio De Rosso (1941-2009). Nato a Farra di Soligo (Treviso), nel 1968 De Rosso è ordinato sacerdote cattolico dal vescovo di Vittorio Veneto mons. Albino Luciani (1912-1978), il futuro Papa Giovanni Paolo I, ma all’inizio degli anni 1980 De Rosso abbandona la comunione ecclesiale per approdare nel mondo delle comunità ortodosse. Nel 1997 assume il titolo di Metropolita di Ravenna e d’Italia della Chiesa Ortodossa in Italia, in seguito coadiuvato nei suoi incarichi da mons. Basilio Grillo Miceli – nato Giuseppe Grillo a Vittoria (Ragusa) il 18 luglio 1937 –, che dopo la scomparsa di De Rosso è eletto dall’assemblea ecclesiastica metropolitana, il 16 marzo 2009, quale Metropolita di Ravenna, di L’Aquila e d’Italia.

Provenendo originariamente dal mondo vecchio-calendarista del Sinodo greco della resistenza, la Chiesa Ortodossa in Italia aveva cercato di affiliarsi alla Chiesa ortodossa bulgara, passando dal 1995 un certo periodo sotto la protezione canonica del metropolita bulgaro dell’Europa centrale e occidentale, Simeon (Dimitrov), con sede a Budapest. In seguito, tuttavia, rimase legata a una fazione dissidente dell’episcopato bulgaro, unendosi a una serie di gruppi ortodossi autocefali nazionalisti in Ucraina, Montenegro e altri Paesi. Il 10 gennaio 2009 la Chiesa Ortodossa in Italia aveva elevato a cattedrale metropolitana la storica chiesa di Santa Croce in Via Arco di Santa Croce a L’Aquila, ricevuta in consegna dall’amministrazione comunale. L’avvenimento non aveva mancato ovviamente di suscitare il dissenso della locale Chiesa cattolica. Dopo il terremoto del 2009 la sede della Chiesa Ortodossa in Italia afferente alla linea di Grillo Miceli è stata spostata a Vigna di Valle, una frazione del comune di Bracciano (Roma).

Non approvando la guida di Grillo Miceli, nel 2011 una parte dei fedeli della Chiesa Ortodossa in Italia si era costituita in un’associazione denominata “Metropolita Antonio”, la quale usava peraltro anche la denominazione “Chiesa Ortodossa in Italia”, che aveva aderito – il 5 giugno 2011, per poi staccarsene nel 2013 – alla giurisdizione della Metropolia di Aquileia, pur mantenendo la propria autonomia, mentre alcuni fedeli erano dal canto loro rientrati in comunione con la Chiesa Cattolica di rito bizantino. In seguito, questa branca ha dichiarato di avere aderito alla Chiesa Vetero-Cattolica Romana Ortodossa, una giurisdizione guidata da Georgios Grigorios Papathanasiou – nato nel 1949 a Salonicco, in Grecia –, che il 2 febbraio 2014, a Pescara, ha consacrato vescovo Alessandro Landerset, così dando vita alla Diocesi d’Eraclea e d’Italia della Chiesa Vetero Cattolica Romana, la quale a sua volta si declina – fra le altre realtà – in una Fraternità Sacerdotale Pio XII, che si richiama all’eredità del movimento vetero-cattolico riconducibile alla figura di Arnold Harris Mathew (1852-1919), il primo vescovo della Chiesa Vetero-Cattolica nel Regno Unito. Il 28 febbraio 2015, tuttavia, questo gruppo si è trasformato nel vicariato italiano della Nordic Catholic Church, costituita in Norvegia nel 2000 sotto gli auspici della Chiesa Cattolica Nazionale Polacca e parte dell’Unione di Scranton, di cui fanno parte alcune delle maggiori Chiese vetero-cattoliche, e ha mutato il suo nome in Chiesa Vecchio-Cattolica in Italia.

Nel 2014, una nuova separazione ha portato da una parte Grillo Miceli a proseguire le attività a Vigna di Valle con la sigla “Chiesa Ortodossa d’Italia”, dall’altra la maggior parte dei fedeli che si riconoscono nel progetto del 1991 di Antonio De Rosso a darsi un nuovo Statuto come “Chiesa Ortodossa Italiana” e a unirsi alle comunità d’ispirazione assiro-caldea presenti soprattutto in Piemonte, Trentino, Lazio e Calabria, guidate sino alla sua morte da Leopoldo Adeodato Mancini (1950-2015). La sede della nuova struttura era stata posta presso il Monastero dello Spirito Santo in San Michele di Mondovì (Cuneo), sotto la guida di mons. Ireneo (al secolo Vitaliy Kuzenyi, di origine ucraina).

In seguito a dissidi interni, Ireneo è stato estromesso dal monastero e ha costituito a Viareggio (Lucca) una Vera Chiesa Ortodossa Italiana, che ha come portavoce Leo Lyon Zagami, una figura nota nel mondo delle massonerie di frangia e della letteratura “complottista”. Alla branca di mons. Ireneo si collega un Sacro Ordine Equestre Ecumenico Templare, il quale opera in continuità con la cerimonia solenne svoltasi il 27 luglio 2014 nel sito templare in località Castel Araldo, nel comune di Marta (Viterbo), dove lo stesso Ireneo aveva proceduto alla canonizzazione di Jacques de Molay (1243-1314), ultimo Maestro dell’ordine dei cavalieri templari. Successivamente, mons. Ireneo ha preso possesso del Monastero di Sant’Antonio Abate di Aprilia (Latina), dove continua a gestire attività ecclesiastiche e il suo ordine templare.

Dopo l’estromissione di Ireneo, il monastero di Mondovì è diretto da Gilberto Bertoglio. Lo stesso monastero è passato in seguito sotto la giurisdizione della Chiesa Autonoma Cattolica Ortodossa d’Italia-Romania Sant’Antonio il Grande (CAIR), guidata dallo stesso Bertoglio, così di fatto rientrando in una logica di collegamento con realtà ortodosse orientali estranea al progetto originario di De Rosso e separandosi dalla Chiesa Ortodossa Italiana.

Quest’ultima aveva eletto quale suo Primate – con il titolo Sua Beatitudine Alessandro I –, nel dicembre 2015, Alessandro Meluzzi, popolare saggista, psichiatra, politico, criminologo e accademico – già diacono della Chiesa Greco-Melchita e per lungo tempo discepolo e collaboratore di don Pietro (“Pierino”) Gelmini (1925-2014) –, medico nelle comunità Incontro, autore di libri di teologia, animatore di numerose comunità religiose, ordinato presbitero e corepiscopo nel 2015 da Adeodato Mancini.

Nel 2018 è tuttavia avvenuta la separazione tra la maggior parte dei vescovi della Chiesa Ortodossa Italiana e Meluzzi, che ha costituito una separata Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala Antico Orientale, dove è coadiuvato dal Vescovo Cosma (al secolo il giornalista Antonio Parisi, che ne è il legale rappresentante). La Chiesa guidata da Meluzzi ha mantenuto la sede in Borgo Pio a Roma, Vicolo del Farinone 26, mentre la Chiesa Ortodossa Italiana separata da Meluzzi, che ha eletto come suo arcivescovo metropolita mons. Filippo Ortenzi ha sede anch’essa a Roma, Via Appia Nuova 612.

La Chiesa Ortodossa Italiana può contare oggi, a seguito dell’adesione – con un’ispirazione “federativa” che ne salvaguarda forme di autonomia – di diverse Chiese autocefale e comunità ortodosse composte da italiani: dichiara un seguito di alcune migliaia di fedeli, con una decina di chiese e una quindicina tra episcopi, presbiteri e diaconi. Le principali realtà ecclesiali sono presenti in Lazio. La liturgia domenicale e delle festività ortodosse si svolge presso il Santuario della Santissima Trinità di Boville Ernica (Frosinone).

La Chiesa Ortodossa Italiana è oggi presente in sedici regioni italiane, e dichiara alcune migliaia di fedeli e simpatizzanti. Le principali sedi episcopali sono in Piemonte e Liguria (con mons. Massimo Giusio, che è presidente del Tribunale Nazionale Ecclesiastico della Chiesa, e mons. Giovanni Ferrando, ex sacerdote cattolico, che segue le diocesi di Alessandria e Genova), Emilia-Romagna e Sicilia. Esistono pure una Missione “Sant’Orso” ad Aosta e una Confraternita Scout Ortodossi d’Italia, diretta da padre Paolo Robero Manca, che dirige pure  l’Osservatorio Ortodosso per la tutela educativa e religiosa dell’infanzia nonché la Missione Ortodossa Sant’Alessio Romanov, così denominata in memoria del figlio dello zar Nicola II (1868-1918), lo zarevic Aleksej Romanov (1904-1918), trucidato con i familiari dai bolscevichi nella strage di Ekaterinburg del 1918 e canonizzato dalla Chiesa ortodossa russa, la cui tragica storia è legata alle origini dello scoutismo ortodosso russo.  Altre comunità di fedeli rilevanti sono presenti a Ravenna, Boville Ernica (Frosinone), Marta (Viterbo), Rieti, Montefiascone (Viterbo), Nettuno (Roma) e Formello (Roma). La Chiesa gestisce l’Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo, presso la sua sede centrale di Roma, e l’Accademia San Nicodemo l’Aghiorita per la formazione del clero.

Due missioni toscane a Firenze e a Siena erano dirette da Pier Mario Lippi, che nell’aprile 2016 – in dissenso con Meluzzi – ha lasciato la Chiesa Ortodossa Italiana per aderire al Vicariato d’Italia della Santa Chiesa Celtica (Holy Celtic Church) guidata da Alistair Bate – presente nel nostro Paese dal 2014 e il cui vescovo per l’Italia è Giovanni Pellielo, mentre il già citato Lippi svolge la funzione di Abate Esarca dell’Esarcato di Rito Orientale in Italia –, parte di una costellazione di Chiese che vorrebbero ricostruire una “ortodossia occidentale” di rito celtico e guardano con interesse anche all’esperienza dei primi decenni della Chiesa Cattolica Liberale. Di questa costellazione fa parte anche la Igreja Católica Ortodoxa Celta (ICOC) brasiliana, il cui vescovo primate Dom Bernardo da Ressurreição, al secolo Sérgio Luiz Muricy de Almeida, ha autorizzato nel 2017 la costituzione di una branca italiana, l’Eparchia del Mercurion – Chiesa Ortodossa Celtica d’Italia, che in seguito ha cessato di esistere e il cui responsabile ha aderito alla comunità autocefala di Palermo che si presenta come Chiesa Ortodossa Ucraina – Arcidiocesi di Palermo e di tutta l’Italia.

La Chiesa Ortodossa Italiana aveva accordato la sua protezione canonica alla Confraternita dei Cavalieri della Milizia di San Michele Arcangelo, con sede a Roma. Nel 2016, tuttavia, è stato deciso di ritirare tale protezione, alla Confraternita e al suo Gran Priore Daniele Dragone, noto a Roma per una serie di controverse iniziative politiche, da una Lega Italica che si è presentata alle elezioni comunali del 2016 collegandosi alla Lega Nord a un movimento “Trumpiani d’Italia”, ispirato al presidente statunitense Donald J. Trump. Dragone è stato dapprima ordinato sacerdote nell’ambito della Chiesa Cristiana Anglo Cattolica, ma in seguito ha rotto i rapporti anche con questa realtà e ha costituito una propria Chiesa Ortodossa Italica, che sembrerebbe non più attiva in seguito al riavvicinamento di Dragone alla Chiesa Ortodossa Italiana.

Per contro, il 2 ottobre 2016 la Chiesa Ortodossa Italiana ha stipulato “la piena comunione sacrale, liturgica e canonica” con la Diocesi d’Italia Subalpina, articolazione nazionale del Patriarcato Ortodosso delle Nazioni – realtà nota fino al 2014 come Metropolia Ortodossa d’Europa, che affonda le sue radici nell’opera di Eugraph Kovalesky (1905-1970), il quale nel 1925 aveva fondato la Confraternita di San Fozio, primo nucleo di quello che sarà il Patriarcato Ortodosso delle Nazioni –, il cui patriarca è Nicolas I – Christian Nicolas (nato nel 1952 a Parigi), ordinato il 1° settembre 2000 da tre vescovi della Chiesa Ortodossa Greca del Vecchio Calendario ed eletto patriarca nel 2011 dal Sinodo dei vescovi e arcivescovi, attualmente un centinaio nel mondo – e il metropolita per l’Italia è dal 22 luglio 2015 mons. Armando Corino (“Teodoro”), già amico e collaboratore del saggista Sergio Quinzio (1927-1996), di cui coordina il centro studi con la figlia Lia, e con una lunga attività nel mondo dell’ortodossia indipendente. La Diocesi d’Italia Subalpina, i cui fedeli sono stimati in circa 400 in tutto il territorio italiano, comprende il territorio del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta e la sua presenza è limitata a tre parrocchie – Torino, Asti e Borghetto Santo Spirito (Savona) – e tre missioni (Milano, Roma e Palermo). Teodoro Corino – ordinato vescovo nel 2007 da Maurizio Friggi, assistito dal già citato Basilio Miceli, nell’ambito della Chiesa Ortodossa Autonoma della Gallia Cisalpina, entrambi a loro volta ordinati da Evloghios Hessler (1935-2019) della Metropolia di Milano e Aquileia – è coadiuvato dal vescovo Paolo Giordana, di Torino, da molti anni impegnato, con propri gruppi e iniziative, in attività ecumeniche e pastorali nell’ambito dell’ortodossia indipendente, e la cui ordinazione diaconale e presbiterale proviene da Giovanni Climaco Mapelli – ordinato anch’esso vescovo nel 2006 da Evloghios Hessler –, il quale dal 2007 guida a Milano una Chiesa Cristiana Antica Cattolica e Apostolica. La diffusione del Patriarcato Ortodosso delle Nazioni si estende in numerosi Paesi del mondo, concentrati soprattutto in Africa e in America Latina. In Europa, i fedeli si trovano particolarmente in Francia e nell’area francofona, ma non mancano gruppi di fedeli sino in Russia.

Parte di un percorso di “ortodossia occidentale”, ma autonoma, era anche l’Abbazia Ortodossa di San Martino, fondata nel 2016 da Massimiliano Muzzi, noto anche come Max di Montecristo of Strichen, XVII Barone di Strichen, in Scozia, proveniente – prima come diacono e poi come sacerdote – dalla Chiesa Cattolica Ortodossa Ecumenica del messicano David Kalke. Dopo un percorso di avvicinamento all’ortodossia, il fondatore aveva dato vita in Italia a due monasteri: uno in Toscana, presso Arezzo, e l’altro in Umbria, nel castello di Petroro a Todi (Perugia), costruito nel secolo XV e situato in un plesso assai vasto di notevole valore storico e architettonico. L’Ordine di san Martino di Porres, collegato all’Abbazia, contava tre monaci coadiuvati da diversi laici, che si dedicavano alla formazione spirituale, alla preghiera, alla coltivazione e produzione di prodotti agricoli e all’ospitalità. Il 25 maggio 2018, Muzzi è stato arrestato per vicende relative alle sue attività finanziare precedenti alla conversione all’ortodossia e alla fondazione dell’Ordine, che in seguito a questi eventi sembrerebbe avere cessato le sue attività.

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