Le Religioni in Italia
Massimo Introvigne - PierLuigi Zoccatelli (sotto la direzione di)
GRUPPI DI ORIGINE RADHASOAMI

Il Radha Soami Satsang Beas
(I membri italiani s’incontrano in abitazioni private)
URL (internazionale:) www.rssb.org
Benché altri gruppi si presentino come eredi non meno legittimi di Dayal Singh (1818-1878), non c’è dubbio che il Radha Soami Satsang Beas abbia avuto il maggiore successo. Su circa tre milioni di aderenti della religione radhasoami nel mondo, quasi due milioni aderiscono al gruppo di Beas. Questa preminenza si deve in gran parte all’attività del successore di Jaimal Singh (1839-1903) – Sawan Singh (1858-1948) -, il primo maestro radhasoami che accoglie discepoli occidentali e che autorizza discepoli a recarsi in Occidente per conferire una iniziazione a suo nome, “per procura”.
Alla morte di Sawan Singh, nel 1948, anche il Radha Soami Satsang Beas è turbato da lotte di successione e scismi. Il nome Radha Soami Satsang Beas rimane al gruppo guidato da Jagat Singh (1884-1951), poi da Charan Singh (1916-1990) e infine dal nipote di quest’ultimo, Gurinder Singh. Il “marchio” Radha Soami Satsang Beas – che come altre realtà del mondo radhasoami preferisce non considerarsi una religione, quanto piuttosto una “scienza della spiritualità” – è così rimasto nella famiglia di Sawan Singh, ed è stato diffuso nel mondo da Charan Singh (particolarmente attraverso due viaggi negli Stati Uniti, nel 1964 e 1970).
Le caratteristiche salienti del Radha Soami Satsang Beas sono simili ad altri gruppi radhasoami. Questi hanno in comune con i sikh – e con tutta la tradizione Sant Mat o Surat Shabd Yoga – un concetto di Dio “senza qualità” (nirguna), ma (a differenza di molti gruppi sikh) insistono particolarmente sulla corrente cosmica di suono e di luce con cui si entra in contatto attraverso la meditazione, la ripetizione dei nomi divini e il rapporto personale con il guru vivente. Diversamente dai sikh, i seguaci della via radhasoami non hanno un libro sacro, anche se onorano gli scritti del guru vivente e dei suoi predecessori. Alcuni iniziati radhasoami indiani seguono quattro delle “cinque k” della religione sikh (ma non la quinta, la spada, per sottolineare il loro carattere pacifista e non violento), e aggiungono ai loro nomi Singh e Kaur; queste pratiche sono peraltro pressoché sconosciute fra i discepoli occidentali. La via radhasoami chiede una dieta vegetariana, e – per quanto riguarda la morale – sottolinea l’importanza della castità e condanna i rapporti prematrimoniali nonché l’omosessualità.
Il Radha Soami Satsang Beas è presente in Italia dall’inizio degli anni 1970, e svolge oggi le proprie attività a Roma, oltre che in tre gruppi per cittadini di origine indiana nelle province di Vicenza, Brescia e Reggio Emilia.
B.: In trad. it. si vedano: C. W. Sanders, La voce interiore. Secondo gli Insegnamenti dei Grandi Maestri Spirituali, Editrice Zephyr, Vitinia di Roma (Roma) 1973; e Maharaj Charan Singh, Il Sentiero, Editrice Zephyr, Vitinia di Roma (Roma) 1974.
La Scienza della Spiritualità
(I membri italiani fanno riferimento alla sede internazionale:)
Sawan Kirpal Ruhani Mission
Vijay Nagar
Delhi 110009 – India
Tel.: 91-11-27117100
Fax: 91-11-27214040
E-mail: info@sos.org
URL: www.sos.org
La Scienza della Spiritualità (Sawan Kirpal Ruhani Mission), fondata da Darshan Singh (1921-1989), riunisce i discepoli di Kirpal Singh (1893-1974) che rimangono fedeli alla sua famiglia, oggi rappresentata dal nipote Rajinder Singh (Sant Rajinder Singh Ji Maharaj). Continuando sulla scia del nonno, Rajinder Singh si è impegnato nel dialogo inter-religioso, partecipando fra l’altro al Parlamento Mondiale delle Religioni di Chicago del 1993, e organizzando eventi inter-religiosi internazionali. Ha vissuto a Chicago per molti anni, dove ha lavorato come ingegnere all’AT&T. Continua la tradizione di Kirpal Singh di un proselitismo attivo, e durante la sua amministrazione sono state conferite oltre trecentomila iniziazioni.
La Scienza della Spiritualità rappresenta la forma di religiosità di origine radhasoami più conosciuta in Europa, per quanto preferisca non presentarsi come una “nuova religione”, ma una vera e propria attività scientifica interiore, la cui pratica spirituale è definita “Misticismo Positivo”. I seguaci nel mondo sono circa trecentomila, e le pubblicazioni principali sono state tradotte in circa cinquanta lingue. Presente a livello internazionale con oltre mille centri, il centro di riferimento mondiale della Scienza della Spiritualità è il Kirpal Ashram, a Delhi, mentre il maggiore in Occidente si trova a Naperville, nei pressi di Chicago. In Europa il movimento si è particolarmente diffuso in Germania, come pure (in misura minore) in Francia, Grecia, Austria e Svizzera. In Italia la Scienza della Spiritualità ha iniziato le proprie attività nel 1985, e conta circa cinquanta aderenti, concentrati soprattutto nei gruppi di Roma e Acilia; nel 1994 i membri italiani hanno potuto ospitare Rajinder Singh per alcune conferenze e iniziative pubbliche nel nostro Paese.
B.: Di Kirpal Singh, Scienza della Spiritualità ha curato la pubblicazione di Uomo, conosci te stesso! (s.d.n.l.). Il movimento diffonde inoltre vari opuscoli (tutti s.d.n.l.) contenenti istruzioni e insegnamenti di Rajinder Singh; fra di essi si vedano: Meditazione sulla luce interna; Misticismo Positivo. La realizzazione spirituale nella vita moderna; Correre verso Dio; La Pace interiore attraverso la Meditazione; Santo Francesco. Un solo Mondo. Una sola Umanità. Un solo Amore; Ecologia dell’anima.
Il Sant Bani Ashram
Sant Bani Ashram
Podere Val di Vite
58017 Ribolla (Grosseto)
Tel.: 0564-579788
E-mail: info@santbaniashram.it
URL: www.santbaniashram.it
Come già accennato, nella rivendicazione dell’eredità di Kirpal Singh (1893-1974) sono emerse diverse personalità, fra le quali uno dei maestri più noti è Ajaib Singh (1926-1997), all’origine di quello che gli specialisti del mondo radhasoami considerano lo sviluppo più inconsueto. Nato con il nome Sardara Singh a Maina, nel distretto Bhatinda (Punjab), in gioventù si dedica alla pratica della religione sikh, ma si pone presto alla ricerca di un guru – a Beas entra fra l’altro in rapporti prolungati con l’ormai quasi ottantenne Sawan Singh (1858-1948), il quale però non gli concede ancora l’iniziazione, preconizzandogliene una successiva e più importante -, che incontra definitivamente nella persona di Kirpal Singh, nel 1967, nel periodo in cui vive ancora in un ashram da lui costituito e situato a Kunichuk, nei pressi di Ganganagar, nella zona desertica del Rajasthan settentrionale.
L’ascesa della figura di Ajaib Singh, e la qualifica a lui attribuita da una parte dei discepoli di Kirpal Singh quale suo autentico successore, si devono all’incontro – nel febbraio 1976 – con lo statunitense Russell Perkins (nato in Florida, nel 1935), il quale nel 1962 aveva fondato a Sanbortorn (New Hampshire) il Sant Bani Ashram, da cui sono originate varie iniziative, fra le quali l’edizione americana della rivista del Ruhani Satsang (Sat Sandesh, a partire dal 1970) e una casa editrice per la pubblicazione dei libri di Kirpal Singh. Russell Perkins riconosce in Ajaib Singh la “presenza” di Kirpal Singh – dopo la morte del primo, nel 1997, i suoi seguaci rimangono in attesa del successore (oggi da molti identificato in Sadhu Ram Ji, nato nel 1944) -, e così gli iniziati del Sant Bani Ashram, che inizia a diffondersi in molti Paesi occidentali.
La presenza del Sant Bani Ashram in Italia risale al 1977 e conta oggi circa duecento iniziati, presenti con i loro centri a Terni, Roma, Milano, Bari, Trento, Rieti, e Bologna; in provincia di Grosseto il movimento dispone di un ashram, e il movimento conta numerosi discepoli in Ungheria. All’origine del Sant Bani Ashram di Ribolla, in provincia di Grosseto, dove si svolgono annualmente numerosi ritiri, si trova la figura di Sirio Carrapa – nato in provincia di Lecce, nel 1952 –, discepolo di Kirpal Singh, dal quale è stato iniziato nel 1973, e di Ajaib Singh, del quale è diventato in un primo momento il rappresentante italiano, per poi presentarsi – alla luce di una “conferma interiore” ricevuta da Ajaib Singh dopo la sua morte – come suo autentico successore. Il lignaggio di Sirio Carrapa, in tal modo, è entrato in conflitto con quanti – fra i discepoli di Kirpal Singh che avevano accolto la successione di Ajaib Singh –, a partire dal 2002, hanno riconosciuto, in dimensioni maggioritarie, nel già citato Sadhu Ram Ji la veritiera successione, che non riconoscono perciò a Sirio Carrapa, producendo così una duplice ramificazione del lignaggio spirituale: i discepoli di Sirio Carrapa, perciò, non riconoscono Sadhu Ram Ji come maestro, e viceversa.
B.: Fra le opere in lingua italiana di Ajaib Singh, si vedano: Le due Vie, Sant Bani Ashram, Ribolla (Grosseto) 1988; Storie per i bambini di luce, Sant Bani Ashram, Ribolla (Grosseto) 1998. Vari discorsi di Sawan Singh, Kirpal Singh e Ajaib Singh in l’ora dell’ambrosia, M.I.R. Edizioni, Montespertoli (Firenze) 1997. Di Russell Perkins, in lingua italiana: l’impatto con un Santo, M.I.R. Edizioni, Montespertoli (Firenze) 1998. Molte opere di Kirpal Singh sono state tradotte in lingua italiana dalle edizioni Sant Bani Ashram di Ribolla (Grosseto); fra di esse si vedano: La ruota della vita (1978); La preghiera: sua natura e tecnica (1979); Discorsi del mattino (1979); Che cos’è la spiritualità (1979); Il sentiero dei maestri (1996). Di Sirio Carrapa, cfr. Il cammino verso l’illuminazione. Autobiografia spirituale di un adepto occidentale , M.I.R. Edizioni, Montespertoli (Firenze) 2004.
La Know Thyself as Soul Foundation
Know Thyself as Soul Foundation
(I fedeli italiani non hanno sede propria, ma è possibile contattare il rappresentante spirituale per l’Italia tramite il seguente recapito:)
E-mail: info@knowthyselfassoul.org
URL: www.santmat.net/it
La Know Thyself as Soul Foundation (KTSI) – in passato nota anche come Kirpal Light Mission e all’epoca in Italia anche come Associazione Olosofica Italiana, allora con sede a Calendasco (Piacenza) – è l’organizzazione internazionale dedicata alla promozione e diffusione degli insegnamenti e pratiche meditative dei discepoli di Kirpal Singh (1893-1974) che alla sua morte hanno seguito il discepolo Thakar Singh (1929-2005). Quest’ultimo nasce nel 1929 in una famiglia sikh di Dasuja, in India. Come il rivale Rajinder Singh, si laurea in ingegneria nel 1951 e lavora come ingegnere civile per il governo del Punjab, occupandosi particolarmente di acquedotti. Nel 1954, constatata la vanità delle cose mondane, lascia il lavoro e si dedica a tempo pieno alla spiritualità. Dal 1965 è discepolo di Kirpal Singh.
Dopo la morte di quest’ultimo si ritira in meditazione in un ashram a Chandigarh, ma nel 1976 riunisce un consistente gruppo di seguaci del defunto maestro che non intendono seguire i familiari di Kirpal Singh. Nonostante opposizioni in Occidente del movimento anti-sette (che emette riserve anche sulla vita privata del maestro), l’organizzazione si espande in numerosi Paesi del mondo – particolarmente in Germania, dove gli iniziati sono circa ventimila – e oggi supera i centomila membri, dediti fra l’altro all’“impegno per un modo etico di vita” (alimentazione vegetariana; astensione da alcol e droghe; applicazione nei pensieri, parole e fatti dei principi di verità e amore universale).
Thakar Singh è morto il 6 marzo 2005 a Nawan Nagar, in India, all’età di 76 anni. Ancora vivente, il 6 febbraio dello stesso anno – davanti a oltre un milione di persone – egli ha nominato il suo successore nella persona di Baljit Singh, nato in India il 27 ottobre 1962 e iniziato nella corrente di “meditazione sulla luce e il suono interiore” dallo stesso Thakar Singh, nel 1998.
Come è tipico della religione radhasoami – di cui la Know Thyself as Soul Foundation abbraccia i princìpi essenziali – Baljit Singh è impegnato in una serie di attività inter-religiose e sociali, al cui servizio ha operato dapprima una Società Olosofica Internazionale con sede ad Augsburg (in Germania), oggi assorbita dall’organizzazione KTSI con sede a Umpqua, nell’Oregon. La presenza in Italia, come si è accennato, è stata inizialmente legata all’Associazione Olosofica Italiana – costituitasi il 28 maggio 1997 e oggi disciolta – e conta circa trecento iniziati, suddivisi in gruppi di meditazione che si riuniscono settimanalmente in alcune città italiane, e in maniera quasi stabile a Napoli, Caldaro (Bolzano) e Lido di Jesolo (Venezia).
B.: Il movimento Know Thyself as Soul Foundation pubblica il periodico Know Thyself Magazine. Fra i testi di Thakar Singh in lingua italiana, si vedano: Santa Luce Mattutina. Parole del Maestro per la meditazione mattutina, s.d.n.l.; Cinque interviste con Sant Thakar Singh, Naam, Cadolzburg 1994; e Sant Thakar Singh [raccolta di aforismi e immagini in più lingue], Naam, Cadolzburg 1984. Del movimento si veda pureParole Dei Maestri, Edition Naam, Cadolzburg 1997. Gli insegnamenti di Thakar Singh durante gli incontri di Jesolo sono riassunti in opuscoli dal titolo Gocce dell’Oceano, 4 fascicoli sinora comparsi, Associazione Olosofica Italiana, Piacenza 1998-1999.
Unity of Man
Unity of Man (Unità dell’Uomo)
Via Laghetto Squarà, 8b
37141 Verona
Tel.: 045- 5116673
Fax: 045-5112254
E-mail: unity@unityofman.it
URL: www.unityofman.it
Alla morte di Kirpal Singh alcuni discepoli, interessati a preservare l’integrità dell’insegnamento del maestro fondato sul dialogo inter-religioso grazie alla sua Conferenza Mondiale sull’Unità dell’Uomo, considerano il già citato Harbhajan Singh (Bhaji) e la moglie Surinder Kaur (Bhiji, nata nel 1940), come gurmukh, discepoli perfetti, che mettono in pratica gli insegnamenti senza mai rivendicare la successione o la carica di Maestri, nell’assoluta certezza che il ruolo di Kirpal Singh per l’umanità non prevede alcuna successione possibile. L’organizzazione che ne nasce nel 1974 – Unity of Man (Unità dell’Uomo) – si contraddistingue anzitutto per la sottolineatura svolta in favore di un discernimento che dovrebbe fare intendere tale movimento come non intimamente connesso alla corrente radhasoami, diversamente da quanto tendono a ritenere le analisi e ricerche degli specialisti; oltre a questo, per un particolare impegno nel dialogo interreligioso – che è però, come si è visto, comune ad altre branche della religione radhasoami – e per una severa messa in guardia contro i pericoli dell’occultismo.
La Conferenza Mondiale del 2007 svoltasi a Kirpal Sagar – nei pressi della città di Rahon, nello Stato indiano nord-occidentale del Punjab – segue la linea della Prima Conferenza Mondiale sull’Unità dell’Uomo, tenutasi nel febbraio 1974 a Delhi, che ha rappresentato l’inizio del movimento Unità dell’Uomo. Attualmente la moglie Surinder Kaur è presidente di Unity of Man e tiene vivo il dialogo sull’Unità tramite conferenze sulla Pace e sulla Fratellanza, cui partecipano i rappresentanti di moltereligioni.
L’idea fondamentale del movimento si riassume nella formula: “L’unità esiste già, è solo che l’abbiamo dimenticata”; ne consegue una diffusione entusiastica dell’ideale dell’unità: tutta l’umanità forma una famiglia e ogni singola persona ne è un membro, indipendentemente dalla sua nazionalità, razza o religione. Accanto all’insegnamento della meditazione sul “Verbo”, ritenuto unico vero Maestro dell’Umanità, e al dialogo interreligioso, Unità dell’Uomo promuove anche attività benefiche e caritative attraverso il progetto Kirpal Sagar (“oceano di grazia”), nome della località ove il movimento ha dato origine alle seguenti iniziative: ospedale, scuola, casa di ricovero, biblioteca, casa per ospiti, azienda agricola. Nel centro del progetto – che occupa più di cinquanta ettari – si trova un sarovar, ovvero un bacino ovale con al centro un edificio sul quale, nel 2007, sono stati inaugurati i simboli di tutte le religioni – un tempio, una chiesa, una moschea e un gurudwara – che ricordano tutti i templi dell’uomo, che Unity of Man considera simboli del primo “tempio” creato da Dio: il corpo umano. Lo scopo di Kirpal Sagar, con i suoi molteplici servizi, è “consentire all’uomo lo sviluppo fisico, sociale, etico e spirituale” così da “diventare un vero essere umano”, definito da Kirpal Singh come “colui che quando apre gli occhi vede il mondo e quando li chiude vede Dio”.
Unity of Man organizza in Italia – dove raccoglie una decina di aderenti, in buona parte di confessione cattolica – dal 1994 conferenze e incontri pubblici: l’unica attività comune è quella del satsang, un incontro spirituale nel corso del quale si mette a tema l’insegnamento spirituale di Kirpal Singh. Il satsang si svolge settimanalmente in diverse località tra cui Cremona, Verona e Milano. Oltre a frequentare questi incontri, ogni membro s’impegna personalmente – è caratteristica del gruppo un’estrema autonomia individuale – nel “vivere una vita etica” e nell’approfondimento della conoscenza del sé attraverso l’auto-analisi e l’auto-osservazione.
B.: Il movimento diffonde in lingua italiana alcuni opuscoli, contenenti gli insegnamenti di Kirpal e Harbhajan Singh; fra questi, si vedano: Karma. Dove la legge della grazia è attiva, finisce la legge del karma, Unity of Man, St. Gilgen 1997;Meditazione. Segui la via stretta nel mezzo, Unity of Man, St. Gilgen 1997; Pericoli della guarigione spirituale, dello yoga e delle forze occulte, Unity of Man, St. Gilgen 1997; Spiritualità. l’acqua della vita, Unity of Man, St. Gilgen 1998.
La Scuola della Spiritualità
Scuola della Spiritualità
Via Sargiano, 34
52100 Arezzo
URL: www.scuoladellaspiritualita.
La Scuola della Spiritualità è un’associazione non profit a carattere interreligioso che si presenta con il programma “dai più antichi insegnamenti una Scuola nuova per formare un Uomo Nuovo”. Nella presentazione che essa offre di sé, la Scuola della Spiritualità “è nata per impartire gli insegnamenti a carattere universale ed ecumenico della Meditazione che è definita anche Universale in quanto può essere praticata da chiunque, uomo o donna, giovane o anziano, appartenente a qualunque tradizione religiosa. Essa […] si ispira agli insegnamenti spirituali dei grandi mistici e Maestri delle differenti tradizioni religiose e filosofiche, i quali hanno operato per dare all’umanità un messaggio pratico che conduca alla conoscenza di sé stessi, alla conoscenza di Dio e all’amore per tutta la sua creazione”.
Pur non presentandosi, propriamente parlando, come un movimento di tradizione radhasoami – di cui in Italia è il gruppo più consistente: dai pochi aderenti degli esordi, nel 1974, è oggi presente in oltre 50 città italiane e in 20 Paesi stranieri, con circa 5.000 aderenti –, all’osservatore e allo studioso non sfugge il richiamo concettuale e spirituale di questa corrente. La terminologia usata e il riferimento di questa Scuola all’esperienza degli apostoli alla Pentecoste e ai Padri del cristianesimo, le conferiscono peraltro un contenuto spirituale di più ampio respiro.
Fondatore e guida della Scuola della Spiritualità è Pier Franco Marcenaro. Nato nel 1941 in Lunigiana, in Toscana, ha viaggiato a lungo nel Medio Oriente, in Africa e in India, dove nel 1968 ha incontrato Kirpal Singh, che ricopriva fra l’altro il ruolo di presidente della Fratellanza Mondiale delle Religioni, comprendente rappresentanti di tutte le maggiori religioni del mondo. Rimasto con lui per cinque mesi, ne ha ricevuto gl’insegnamenti morali, sociali e spirituali. Rientrato in Europa – dove fra l’altro è diventato dirigente di un’importante azienda internazionale –, Marcenaro si è posto l’obiettivo d’integrare il misticismo orientale con la cultura e la capacità di realizzazione pratica dell’Occidente. Considerato oggi da migliaia di allievi di molti Paesi come un maestro di spiritualità e di vita dell’ordine più elevato, è autore di pubblicazioni tradotte in dieci lingue. Fra i suoi titoli, Spiritualità e Meditazione degli Antichi Padri (2014), in cui l’autore intende dimostrare che i Padri del cristianesimo praticavano e insegnavano la meditazione sulla luce e sul suono divini – complessivamente tipica della scuola Sant Mat, ovvero agli inizi del secolo XVI – già nei primi secoli dopo Cristo.
Parallelamente alle attività della Scuola della Spiritualità, che sembrano configurare un approccio più propriamente religioso, Marcenaro ha dato vita nel 1977 al Centro dell’Uomo – “Centro dell’Uomo”, Manav Kendra, è un’espressione che era stata pure usata da Kirpal Singh –, un’associazione non profit di utilità sociale “per la ricerca della comprensione e del servizio fra gli uomini e del rispetto e valorizzazione della natura, insieme alla rinascita interiore dell’uomo”, la cui sede è presso il Monastero di Sargiano ad Arezzo. Nel 1999, 2002 e 2005 Marcenaro ha presieduto tre edizioni della Conferenza Mondiale per la Pace e la Prosperità dei Popoli, patrocinate rispettivamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Commissione Europea e dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Dal 1999 è inoltre presidente del Centro Interreligioso Mondiale, “il cui compito principale è la riscoperta dei valori più elevati dell’uomo, per la realizzazione dello scopo autentico della sua esistenza e per promuovere attraverso di essi il colloquio fra gli appartenenti alle diverse culture e religioni del globo”.
Se le attività pubbliche della Scuola della Spiritualità sembrano estrinsecarsi anzitutto mediante cicli di conferenze svolte dal fondatore in varie città italiane e all’estero, gl’insegnamenti impartiti da Marcenaro si riconducono alla Meditazione Universale, definita “un metodo naturale basato sugli insegnamenti dei maggiori Maestri dello spirito apparsi in epoche e luoghi differenti”. Tale Meditazione Universale, in sintesi, si fonda su una riflessione spirituale riguardante le “forme primarie di Luce e Suono divini”, esperienza che la Scuola della Spiritualità fa risalire al cristianesimo delle origini e che rileva presente nelle maggiori scuole mistiche mediorientali e orientali. È da tali origini che, secondo gli insegnamenti della Scuola, si giunge successivamente alla complessa speculazione sullo yoga della luce e del suono che insegna a entrare in sintonia con la corrente luminosa e sonora che emana dall’essenza creativa di Dio e a questa continuamente ritorna, che – come abbiamo visto – costituisce il portato specifico della variante dello shabd yoga, o Surat Shabd Yoga, elaborato da Shiv Dayal Singh (“Soami Ji Maharaj”), all’origine della corrente radhasoami.
La Scuola della Spiritualità, pur facendo riferimento anche a tale corrente, ambisce a riportare la centralità dell’esperienza spirituale nel bacino del Mediterraneo, quale sua effettiva origine reputata tale a partire dal Cristo e dai Padri del cristianesimo
B.: Di Pier Franco Marcenaro, pubblicati dall’Editrice Il Sentiero (Milano), cfr. La Scuola della Spiritualità (1978), Gemma Lucente (1980), La Via della Spiritualità (1981), Parlatemi di Lui (1985), Sant e altri istruttori (1992), La Luce della Conoscenza (1997), Gocce di Nettare, vol. I (2001), La Luce divina nella Bibbia (2007), Spiritualità e Meditazione degli Antichi Padri (2014).
Parole di Pace (Words of Peace)
Parole di Pace (Words of Peace)
Tel.: 051-232871
E-mail: info@inform-azione.it
URL: www.inform-azione.it
Le origini di Parole di Pace (Words of Peace), il nuovo nome del movimento chiamato fino al 2010 Elan Vital – da non confondere con il movimento (separato) di Bruce Avenell, chiamato per qualche tempo Elan Vital e ora The Eureka Society – risalgono alla Divine Light Mission (Missione della Luce Divina) e sono molto controverse. Secondo alcuni osservatori occidentali il fondatore, Hans Maharaj Ji (1900-1966), avrebbe fatto parte del Radha Soami Satsang Beas e se ne sarebbe separato dopo la morte di Sawan Singh (1858-1948).
Secondo il movimento, la Missione della Luce Divina deriva invece – senza rapporti con la religione radhasoami in senso stretto – da una linea ereditaria di maestri Sant Mat, che è probabilmente ancora più antica ma può essere ricostruita a ritroso fino a Sri Totapuri Maharaj Ji (1780-1866), attraverso i successori Sri Anand Puri Maharaj Ji (1782-1872), Param Hans Dayal Adwetanand Ji (1840-1919), e Sri Swarupanand Maharaj Ji (1884-1936). Si tratta, in ogni caso, di un movimento spirituale che ha acquistato fama internazionale solo dopo la morte di Sri Hans Maharaj Ji, nel 1966. Ai suoi funerali il figlio Prem Pal Singh Rawat, nato nel 1957, si proclama a soli otto anni nuovo “Maestro Vivente” con il nome di Guru Maharaj Ji. Riconosciuto dai fedeli, moltiplica gli aderenti alla Missione e attira l’interesse di occidentali affascinati dalla vicenda del guru bambino. A tredici anni, nel 1971, intraprende un viaggio negli Stati Uniti, dove lo attendono numerosi fedeli. Nel 1973 i premie (“amanti di Dio”) sono decine di migliaia in Occidente.
A poco a poco la Missione della Luce Divina – uno dei movimenti religiosi più tipici degli anni 1970, e più studiati dai sociologi – assume, sotto la guida di Maharaj Ji, caratteristiche e stili propriamente occidentali. Dopo il matrimonio fra il guru e una discepola americana, nel 1974, alcuni fedeli indiani e la sua stessa famiglia reagiscono contro il processo di occidentalizzazione. Ne segue una causa in tribunale in India, e la separazione fra Maharaj Ji (che conserva il nome Missione della Luce Divina in Occidente) e il fratello Bal Bhagwan Ji (cui è attribuito il nome della Missione in India). Nel 1983 si verifica una importante svolta: Maharaj Ji annuncia lo scioglimento di tutte le organizzazioni (compresa la sua branca della Missione della Luce Divina, mentre il nome rimane alla separata e distinta branca indiana), che considera un ostacolo sulla via della conoscenza, condanna qualunque forma di culto della personalità (un tempo caratteristico della Missione, con grandi onori riservati al “guru bambino”) e invita a concentrarsi sulla ricerca individuale della verità.
Il messaggio di Maharaj Ji – che oggi preferisce farsi chiamare con il suo nome anagrafico Prem Rawat – insiste sul fatto che è possibile ottenere la felicità in questa vita. Non c’è bisogno, per questo, di una religione, un’organizzazione, un dogma o una dottrina. È importante perseguire la “Conoscenza”, che non è un insieme di concetti ma una “esperienza di se stessi” (“quello che cerchi è dentro di te”). Per conseguire la Conoscenza, Maharaj Ji insegna un insieme di semplici tecniche, di cui oggi si sottolinea il carattere non religioso. In Italia, discepoli di Maharaj Ji (che ha visitato il nostro Paese nel 2005 e nel 2008, parlando davanti a migliaia di persone) sono presenti fino dagli anni 1970; pure essendo passato attraverso varie traversie, il gruppo italiano conta ancora oltre un centinaio di seguaci e svolge attività organizzate a Milano, Roma, Palermo ed Aosta.
B.: Sulla vecchia Missione della Luce Divina: James V. Downton, Jr., Sacred Journeys. The Conversion of Young Americans to Divine Light Mission, Columbia University Press, New York 1979; Roland Chagnon, Trois nouvelles religions de la lumière et du son: la Science de la Spiritualité, Eckankar, la Mission de la Lumière Divine, Éditions Paulines, Montréal e Médiaspaul, Parigi 1985. Diversi opuscoli che rappresentano gli attuali insegnamenti del maestro sono disponibili per il download sui vari siti del movimento.