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Le Religioni in Italia

Massimo Introvigne - PierLuigi Zoccatelli (sotto la direzione di)

L’ORDINE RINNOVATO DEL TEMPIO

ordini neo-templariOrdine Rinnovato del Tempio – Ordine dei Poveri Cavalieri del Tempio di Salomone
E-mail: ordrerenovedutemple@sfr.fr
URL: http://ordrerenovedutemple.over-blog.com/

L’Ordine Rinnovato del Tempio (O.R.T.) non deve essere confuso con l’Ordine del Tempio Rinnovato, alle cui attività partecipò – in una fase giovanile della sua carriera – l’esoterista René Guénon (1886-1951), e che fu fondato in seguito a comunicazioni spiritiche, nel 1908, radunando una ventina di membri per un’effimera esistenza di pochi anni. La storia dell’Ordine Rinnovato del Tempio è più recente, e permette alcune precisazioni in relazione ai tragici eventi dell’Ordine del Tempio Solare (da cui è indispensabile distinguere persone e ambienti che, pur condividendo originariamente una comune filiazione neo-templare, con i suicidi e gli omicidi di quest’ultimo gruppo non hanno veramente nulla a che fare).

A prescindere da una relazione diretta con la linea che origina dalla creazione del 1805 di Bernard-Raymond Fabré-Palaprat (1773-1838), non sono mancati negli ultimi due secoli – in vari paesi – gruppi neo-templari autonomi che sono nati in seguito a esperienze mistiche dei loro fondatori. Il 12 giugno 1952, nelle rovine del Castello di Arginy, in Francia, Jacques Breyer (1922-1996), un autore prolifico di opere esoteriche talora di taglio apocalittico, avrebbe avuto precisamente un’esperienza di questo genere con due compagni. Sarebbe stato contattato da misteriosi Maestri del Tempio, che gli avrebbero chiesto di promuovere un “rinascimento templare”. Nel 1953 Breyer dichiara di avere ricevuto anche una “successione apostolica” per questa impresa tramite il contatto con una branca dell’Ordine templare di origine medievale, che sarebbe sopravvissuta nella clandestinità prima in Catalogna e poi in Etiopia. Questi eventi sono all’origine del “rinascimento di Arginy”, che ha influenzato un buon numero di gruppi esoterici francesi nella seconda metà del XX secolo.

Negli anni 1950 l’organizzazione fondata da Breyer, l’Ordine Sovrano del Tempio Solare (O.S.T.S.), rimane un’organizzazione piuttosto piccola. Conosce un maggiore sviluppo negli anni 1960 – quando, nel 1967, acquista uno statuto giuridico nel Principato di Monaco sotto la direzione di Jean-Louis Marsan (1923-1982), un amico dei principi (da cui la leggenda di un’iniziazione della principessa Grace [1928-1982]) – grazie all’adesione di due personalità note nel mondo esoterico francese, Raymond Bernard (1923-2006) e Julien Origas (1920-1983). Bernard, all’epoca, è la maggiore autorità nell’Ordine della Rosa-Croce AMORC internazionale dopo l’Imperator e il leaderindiscusso dell’importante branca francofona. Origas, un appassionato di segreti esoterici e di templarismo, aveva avuto qualche problema dopo la Seconda guerra mondiale e l’occupazione tedesca della Francia: avendo lavorato come interprete per la polizia nazista, aveva scontato tre anni di prigione come collaborazionista (nelle successive polemiche sul Tempio Solare, queste modeste attività filo-naziste di Origas saranno elevate a uno stato pressoché mitico, fino a presentarlo come il leaderdell’intero collaborazionismo francese con la Gestapo).

Dopo l’incontro con Breyer – che continuerà a ispirare un ampio numero di ordini occulti, neo-templari e non – Bernard decide di fondare, in modo discreto, un organismo neo-templare separato che offra ai membri dell’AMORC che la desiderano una parallela iniziazione templare (così come, parallelamente all’AMORC, esiste come si è visto un Ordine Martinista sostanzialmente controllato dallo stesso AMORC). Nel 1969, Bernard fa circolare copie di un testo in cui riferisce del suo incontro a Roma con un certo “Jean”, un gentiluomo francese “di sangue reale”. “Jean” avrebbe condotto Bernard all’abbazia di san Nilo, a Grottaferrata, dove un ancor più misterioso “Cardinale Bianco” lo avrebbe consacrato cavaliere templare. Più tardi, Bernard avrebbe fatto riferimento anche a un consiglio di dodici Maestri segreti, il cui capo è chiamato Maha. Solo alla fine degli anni 1990, dopo la tragedia del Tempio Solare, Bernard ammetterà che l’episodio deve essere interpretato in modo puramente simbolico e che “Jean”, il “Cardinale Bianco” e il consiglio dei dodici Maestri erano figure “di pura finzione”.

In ogni caso, nel 1968, proclamandosi autorizzato da Maestri segreti, Bernard inizia a conferire iniziazioni “templari” a membri fidati dell’AMORC francese, fra cui Origas. Nel 1970 costituisce l’Ordine Rinnovato del Tempio (O.R.T.) e diventa il suo primo presidente. Nel 1971 chiede a Origas di sostituirlo come presidente dell’Ordine. Origas accetta, non prima di avere scritto a Bernard una lettera in cui dichiara che sarà “soltanto il [suo] uomo di paglia”. Negli anni 1971-1972 l’O.R.T. fiorisce, con centinaia di membri, grazie alla sua duplice struttura: formalmente il presidente è Origas, in realtà tutto è diretto da Bernard, e può beneficiare dell’influenza di quest’ultimo all’interno dell’AMORC. Nel 1972, tuttavia, le autorità americane dell’AMORC reagiscono, temendo che l’O.R.T. si sviluppi a detrimento dell’ordine rosacrociano. Nell’ottobre del 1972, dopo crescenti pressioni americane, Bernard lascia l’O.R.T. (nel 1988, dopo avere abbandonato anche l’AMORC, “risveglierà” una organizzazione neo-templare separata che aveva chiesto a Origas di fondare nel 1971, l’Ordine Sovrano del Tempio Iniziatico, O.S.T.I.).

Da questo momento, ai membri dell’AMORC è sconsigliato di aderire all’O.R.T. Origas ne continua le attività da solo, ispirandosi agli insegnamenti di un movimento neo-teosofico americano, l’Attività Religiosa I AM, con cui è nel frattempo venuto in contatto. Il carattere difficile di Origas causa, negli anni, una mezza dozzina di scismi. D’altro canto, Origas continua a rimanere leale al “rinascimento di Arginy”, e a tenersi in contatto con tutti coloro che si riconoscono in quell’esperienza fondante e nel magistero di Breyer.

È in questa chiave che Origas collabora con l’Ordine Sovrano del Tempio Solare di Breyer e con la Golden Way Foundation fondata nel 1978 da Joseph di Mambro (1924-1994). Di Mambro conosceva Origas dai tempi dell’AMORC (di cui aveva fatto parte fra il 1956 e il 1970), ed era un seguace entusiasta del “rinascimento di Arginy”. In Francia (dove era nato) e in Svizzera aveva fondato un gran numero di società esoteriche, fra cui – appunto – la Golden Way Foundation. Nella sede di quest’ultima, a Ginevra, il 21 marzo 1981, i capi dell’O.S.T.S., dell’O.R.T. e della Golden Way Foundation si riuniscono per giurare fedeltà a un futuro Maestro del Tempio che si rivelerà, un’esperienza considerata da alcuni altrettanto importante di quella di Arginy.

Nel 1982 aderisce alla Golden Way Foundation il medico omeopatico belga Luc Jouret (1947-1994), che aveva fatto parte del World Teacher Trust, un’organizzazione teosofica fondata nel 1971 dall’indiano Ekkirala Krishnamacharya (“Maestro E.K.” [1926-1984]), che Jouret considerava il suo guru. Con Jouret, Di Mambro, che non era mai stato un oratore brillante, trova un abile portavoce e conferenziere, conosciuto negli ambienti della medicina alternativa e del New Age francofono. È a questo punto che Di Mambro si pone il problema della successione a Origas – malato – nell’O.R.T. (probabilmente il movimento più numeroso, per numero di membri, all’interno del “rinascimento di Arginy”). Presenta Jouret a Origas, ne favorisce l’ascesa alle più alte cariche dell’O.R.T., e convince Origas a nominarlo suo erede e futuro Gran Maestro dell’Ordine. Quando Origas muore, nel 1983, originariamente la maggioranza dei membri riconosce la legittimità della successione di Jouret. Molti gradualmente – particolarmente in Italia, dove l’O.R.T. aveva acquisito diversi membri – si rendono però conto del fatto che Jouret sta importando nell’O.R.T. idee apocalittiche derivate da Di Mambro estranee alla loro spiritualità.

La resistenza a Jouret è guidata dalla famiglia di Origas e dal Gran Priore dell’O.R.T., l’italiano Gregorio Baccolini (1913-1997). Quest’ultimo, monaco benedettino, era stato cappellano della Repubblica di Salò (i miti relativi al Tempio Solare ne faranno addirittura il confessore personale di Mussolini). Dopo la guerra, per ragioni sia politiche sia religiose, aveva lasciato la Chiesa cattolica, aderendo dapprima alla Chiesa ortodossa russa nel Patriarcato di Mosca, quindi a una successione di Chiese ortodosse non canoniche. A Torino – parallelamente, ma in modo distinto, rispetto all’O.R.T. – Baccolini aveva anche fondato un Ordine dei Poveri Cavalieri del Tempio di Salomone (aggiungendo così una ennesima organizzazione neo-templare alla famiglia). Gregorio Baccolini e i suoi amici, nel 1984, possono contare su due argomenti contro Jouret: quest’ultimo non è stato consacrato Gran Maestro dell’O.R.T. in una cerimonia formale e non ha alcuna carica nella struttura legale dell’O.R.T. registrata (originariamente da Bernard, nel 1970) ai sensi della legge francese. Così, nel settembre 1984, Jouret è legalmente escluso dall’O.R.T., che continua le sue attività sotto la direzione di Baccolini.

Jouret, che non ha diritti legali sul nome O.R.T., crea – nello stesso anno 1984 – un’organizzazione scismatica chiamata inizialmente Ordine Rinnovato del Tempio – Tradizione Solare, e più tardi Ordine Internazionale di Cavalleria – Tradizione Solare ovvero Ordine del Tempio Solare. È in questa organizzazione separata il cui vero capo autocratico è Di Mambro, con Jouret (non senza dissensi che si sviluppano gradualmente con il leader) in posizione di luogotenente e portavoce, che le idee del “rinascimento di Arginy” sono reinterpretate in una chiave sempre più cupa e apocalittica, fino al suicidio di gruppo del 1994 mediante il quale i membri dell’Ordine si convincono di potere raggiungere uno stato superiore di esistenza al di fuori di questo mondo, accompagnato dal massacro dei membri tiepidi o dissidenti. La storia della tragedia del Tempio Solare – ripetuta in Francia nel 1995 e nel Québec nel 1997 – è oggetto di diversi studi approfonditi, né è necessario trattarla in questa sede, anche perché nessun italiano vi è stato coinvolto.

Semmai, gli sviluppi sempre più preoccupanti dell’Ordine del Tempio Solare di Joseph Di Mambro e Luc Jouret non potevano non convincere gli aderenti al ramo Origas-Baccolini dell’O.R.T. che, rompendo con Jouret nel 1984, la loro scelta era stata felice. Alla morte di Baccolini, nel 1997, l’O.R.T. aveva circa cinquecento membri, tra Francia e Italia. Il numero sembra essere diminuito negli anni successivi, e le tragedie del Tempio Solare hanno consigliato all’Ordine la più grande discrezione, seguita da una “rinascita” che dovrebbe portare all’elezione di un nuovo Gran Maestro nel 2012 e alla liquidazione definitiva di un’eredità a tratti imbarazzante. È comunque profondamente ingiusto – oltre che paradossale – associare all’immagine sinistra del Tempio Solare un’organizzazione come l’O.R.T., i cui dirigenti, qualunque cosa se ne possa pensare da altri punti di vista, avevano semmai compreso, con molti anni di anticipo, come nel gruppo di Di Mambro e Jouret le cose stessero prendendo una piega pericolosa.

B.: Una storia pressoché completa dell’O.R.T. fino alla morte di Baccolini è l’opera di Serge Caillet, L’Ordre rénové du Temple. Aux racines du Temple Solaire, Dervy, Parigi 1997. La vasta letteratura sulla tragedia del Tempio Solare occasionalmente prende in considerazione le relazioni con l’O.R.T. Si potranno leggere, al riguardo: Jean-François Mayer, Il Tempio Solare, ed. it. aggiornata, Elledici, Leumann (Torino) 1997; M. Introvigne, Idee che uccidono. Jonestown, Waco, il Tempio Solare, MIMEP-Docete, Pessano (Milano) 1995; Idem, “The Magic of Death: The Suicides of the Solar Temple”, in Catherine Wessinger (a cura di), Millennialism, Persecution, and Violence. Historical Cases, Syracuse University Press, Syracuse (New York) 2000, pp. 138-157; Idem – J.-F. Mayer, “Occult Masters and the Temple of Doom: The Fiery End of the Solar Temple”, in David G. Bromley – J. Gordon Melton (a cura di), Cults, Religion and Violence, Cambridge University Press, New York 2002, pp. 170-188.

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