Seleziona una pagina

Le Religioni in Italia

Massimo Introvigne – PierLuigi Zoccatelli (sotto la direzione di)

 

BNEI BARUCH

Bnei Baruch

Centro Studi e Ricerche Ashlag
Via XXIV Maggio, 115
73050 Salve (Lecce)
Email: info@kabbalah.it ; kabbalah.lezioni@gmail.com
URL: www.kabbalah.it

Inserito in questa sezione dell’enciclopedia per ragioni redazionali, Bnei Baruch non si considera parte dell’ebraismo, né si considera a rigore un’organizzazione religiosa. Alle origini di Bnei Baruch – e di un’intera famiglia di diversi movimenti spirituali – si situa Yehuda Halevy Ashlag (1884-1954), uno dei grandi maestri della Qabbalah – in questa corrente, in genere, “Kabbalah” – nel secolo XX. Nato a Varsavia nel 1884, Ashlag profetizza, correttamente, che gli ebrei che rimangono in Polonia sono destinati a perire, e nel 1921 emigra in Palestina. Qui diventa famoso come commentatore della Qabbalah di Isaac Luria (1534-1572) e pubblica un commentario al principale testo cabbalistico, lo Zohar, intitolato Sulam (“La scala”), per cui diventa noto come Baal HaSulam, “il padrone della scala”. S’interessa anche di politica: è consultato da David Ben Gurion (1886-1973), il fondatore dello Stato d’Israele, e propone un “comunismo altruista”, fondato su princìpi morali e spirituali di solidarietà, che distingue dal comunismo materialista sovietico. Nel pensiero di Yehuda Ashlag ci sono accenni al fatto che i tempi sono maturi per insegnare la Kabbalah ai non ebrei, anche se il tema sarà sviluppato solo dai suoi successori.

Yehuda Ashlag muore nel giorno di Yom Kippur del 1954. Lascia quattro figli, due dei quali continuano la sua opera, confrontandosi in una disputa legale su chi detenga i diritti d’autore sulle opere del padre: Benjamin Shlomo Ashlag (1910-1984), il cui gruppo rimane minuscolo, e Baruch Ashlag (1907-1991). Anche alcuni discepoli di Yehuda Ashlag fondano scuole di Kabbalah indipendenti: fra questi, Yehuda Tzi Brandwein (1904-1969) è – indirettamente – alle origini del Centro Studi di Kabbalà fondato da Philip Shagra Berg (1927-2013) e discusso in questa enciclopedia in una scheda separata.

Baruch Ashlag apre una sinagoga a Bnei Brak, in Israele, e sviluppa l’insegnamento del padre insistendo sul fatto che la Kabbalah va insegnata e messa in pratica tramite piccoli gruppi di studenti che si riuniscono ogni giorno. Alla morte di Baruch Ashlag nel 1991, i suoi studenti si dividono in diversi gruppi. Bnei Brak è una città abitata prevalentemente da ebrei ultra-ortodossi, ma non tutti gli studenti di Baruch Ashlag hanno una formazione ultra-ortodossa. Alcuni sono entrati nella sua scuola seguendo Michael Laitman, nato a Vitebsk, nell’odierna Bielorussia, il 31 agosto 1946, ed emigrato in Israele nel 1974. Laitman – comunemente menzionato come “dottor Laitman” sulla base di un dottorato conseguito nel 2004 in Russia – non ha una formazione religiosa, ma scientifica. È un fedele allievo di Baruch Ashlag per dodici anni. Dopo la morte di Baruch, è riconosciuto come suo successore dalla vedova del maestro, Feiga, dalla maggioranza degli studenti non ultra-ortodossi e anche da alcuni ultra-ortodossi, benché in quest’ultimo gruppo altri seguano ulteriori pretendenti alla successione, tra cui il figlio di Baruch, Shmuel Ashlag (1928-1997).

Laitman fonda nel 1991 Bnei Baruch (“Figli di Baruch”), all’origine un piccolo gruppo di studio nel suo appartamento di Bnei Brak. La fama di Laitman come maestro della Kabbalah si espande, ma il successo nazionale e poi internazionale è legato a una data precisa, il 1997, che segna l’inizio della trasmissione di lezioni via Internet, radio e – dal 2007 – televisione, che attirano decine di migliaia di persone. La sede è trasferita da Bnei Brak a Petah Tikva, a circa venti chilometri da Tel Aviv. Nel 2008 nasce il Centro Studi e Ricerche Ashlag, come branca italiana di Bnei Baruch. Il Centro svolge attività di traduzione simultanea in italiano delle lezioni dal vivo da Israele trasmesse via Internet; organizzazione di eventi, seminari e congressi internazionali in diverse città italiane; lezioni virtuali con insegnanti italiani; traduzione e revisione dei testi del dottor Laitman per la pubblicazione in italiano; curatela di volumi dello stesso dottor Laitman e di altri autori di Bnei Baruch pubblicati in italiano. I membri italiani che frequentano Bnei Baruch da un certo periodo di tempo sono circa 150, cui si aggiungono – il dato è aggiornato al 2017 – circa duecento nuovi studenti.

Sviluppando idee presenti allo stato embrionale negli scritti di Yehuda Ashlag, Laitman ritiene che la Kabbalah non sia parte della religione, ma della scienza, e debba essere insegnata anche ai non ebrei. Questa posizione si basa su una specifica visione della storia. Bnei Baruch insegna che Abramo – che sarebbe stato non un ebreo, ma un babilonese – scopre i princìpi fondamentali della Kabbalah a Babilonia. A causa della prevalenza dell’ego, solo pochi, chiamati “Israele” per il loro desiderio di crescita spirituale, seguono Abramo. Israele prospera, specie nel periodo del Primo Tempio, ma la forza distruttiva dell’ego porta a una crisi e alla distruzione del Primo e quindi del Secondo Tempio. Per questa ragione Shimon bar Yochai – che secondo la tradizione è alle origini della Kabbalah nel secondo secolo – ordina di tenerla segreta. Ma un nuovo periodo di ascesa e purificazione è inaugurato da Luria, che apre la Kabbalah a tutti gli ebrei, e continua con Yehuda Ashlag e i suoi successori, che gradualmente ne estendono l’insegnamento anche ai non ebrei.

Un elemento chiave nella visione della persona umana di Bnei Baruch è il desiderio, il cui quinto livello è il desiderio spirituale. Questo era nei tempi antichi presente in poche persone, così che era saggio mantenere la Kabbalah segreta. Ma oggi viviamo in un tempo in cui il desiderio spirituale si diffonde, e la Kabbalah va quindi insegnata a tutti coloro che desiderano conoscerla. La diffusione del desiderio spirituale non è in contraddizione con la constatazione secondo cui viviamo in un’epoca di crisi. In effetti, proprio la crisi moltiplica il desiderio spirituale. Perché questo desiderio produca frutti sono necessarie la correzione – dall’egoismo all’altruismo – e la connessione, cioè la capacità di ascendere a un livello superiore dove l’odio e il conflitto sono corretti in amore e armonia. Nella connessione scopriamo una forza superiore, che possiamo anche chiamare Dio. Una società corretta e altruista non si realizzerà immediatamente, ma attraverso successive reincarnazioni in cui gli uomini e le donne di oggi impareranno a correggersi e a realizzare sulla Terra quella società armoniosa che Yehuda Ashlag chiamava “comunismo altruista” e che, insiste il dottor Laitman, non va in nessun modo confusa con la società proposta dal comunismo marxista.

Gli studenti di Bnei Baruch in Israele si riuniscono normalmente alle tre del mattino per due ore di lezione con il dottor Laitman a Petah Tikva, che sono seguite via Internet dagli studenti delle altre città israeliane e di tutto il mondo. L’orario inconsueto induce gli studenti di Bnei Baruch a regolare la loro vita in modo da poter assistere alle lezioni: un numero sorprendente di loro, che esercitano tutti i tipi di professione e talora hanno ruoli sociali importanti, lo fanno e l’orario ha precedenti nella storia dei maestri di Kabbalah. Gruppi di studio esistono in 107 Paesi, e gli studenti regolari sono 50.000 in Israele e 150.000 nel mondo, mentre i visitatori dei siti Internet sono circa due milioni. Congressi sono organizzati in diversi Paesi, Italia compresa. Il congresso annuale in Israele attira ogni anno circa ottomila persone, comprese figure note della vita culturale e politica nazionale.

Nel 2001, una serie di tensioni sociali emerse in Israele in parallelo alle “primavere arabe” hanno indotto Bnei Baruch a promuovere la fondazione di Arvut (“Responsabilità reciproca”), che non è un partito politico ma un’organizzazione sociale che opera tramite vari progetti a beneficio delle comunità locali. Un partito politico è invece Beyachad (“Insieme”), promosso da studenti di Bnei Baruch, che si è presentato nel 2013 alle elezioni comunali di Petah Tikva, dov’è diventato il partito di maggioranza relativa. Bnei Baruch e il dottor Laitman hanno anche ispirato una vasta produzione musicale, artistica e letteraria, dove spiccano i romanzi, tradotti anche in italiano, Il Kabbalista di Semion Vinokur, una versione romanzata della vita di Yehuda Ashlag, e L’egotista di Jesse Bogner, una memoria letteraria che descrive l’itinerario da una vita sociale annoiata nella New York alto-borghese alla Kabbalah.

Il fatto che Bnei Baruch insegni la Kabbalah ai non ebrei lo ha posto in contrasto in Israele con il mondo ultra-ortodosso, che ritiene questa apertura un sacrilegio e un’eresia. In Israele gli ultra-ortodossi collaborano spesso con i movimenti anti-sette laici, e questo ha portato all’uso della consueta retorica ostile alle “sette” anche nei confronti di Bnei Baruch, che con il modello tradizionale della “setta” sembra peraltro avere veramente poco a che fare.

B.: Di Yehuda Ashlag cfr., in trad. it., Shamati (Ho udito), Psiche 2, Torino 2015. Di Baruch Ashlag, Rabash. The Social Writings, Laitman Kabbalah Publishers – Bnei Baruch, Toronto – New York 2011. Tra le fonti primarie, sono tradotte in italiano numerose opere di Michael Laitman, tra cui La Cabbala rivelata. Guida personale per una vita più serena, Urra-Apogeo, Milano 2009; Concetti di base nella Kabbalah. Espandi la tua visione interiore, Atanòr, Roma 2011; Una guida alla saggezza nascosta della Kabbalah, Belforte, Livorno 2011; Zohar. La luce della Kabbalah, Urra-Apogeo, Milano 2011; La Kabbalah in tempi di crisi. Soluzioni ai problemi di oggi da una sapienza millenaria, Urra-Apogeo, Milano 2012; Raggiungere i mondi superiori, Atanòr, Roma 2012; Lo Zohar rivelato. Il Libro della Saggezza della Kabbalah, Urra – Idee Editoriali Feltrinelli, Milano 2013; Incontrare la Kabbalah, Amrita, Giaveno (Torino) 2014; Introduzione alla Saggezza della Kabbalah, Psiche 2, Torino 2014; I segreti del Libro Eterno. Il significato secondo la Kabbalah delle storie del Pentateuco, Psiche 2, Torino 2015. Due romanzi prodotti all’interno di Bnei Baruch e tradotti in italiano sono Semion Vinokur, Il Kabbalista. La storia della personalità più misteriosa del ventesimo secolo, VandA, Milano 2016; e Jesse Bogner, L’egotista. Come la Kabbalah ci trova, Psiche 2, Torino 2015. Tra gli studi scientifici sul movimento, cfr. Massimo Introvigne, “Pragmatic Kabbalists: Bnei Baruch and the Globalization of Kabbalah”, Interdisciplinary Journal of Research on Religion, vol. 13, n. 2, 2017, pp. 1-38.

INDICE